
Sedie e sottovesti per Madonna
Le macchine viventi di Kenji Yanobe, artista giapponese, sembrano invenzioni di scienziati pazzi, o copiate da fantasie infantili, ma sono scafandri da indossare. La sua Tanking Machine (macchina-serbatoio) è una sfera metallica larga 2 metri e 40, ha un oblò centrale, una testa a forma di maschera antigas e quattro gambe tozze. Contiene una soluzione di cloruro di sodio e gas propano che può essere riscaldata alla temperatura del corpo umano e che permette a chi entra nella macchina di provare un senso di benessere: “È come ritornare nell’utero materno”, spiega Yanobe. “E all’interno di questa macchina ognuno può liberarsi dalle proprie delusioni”. Sentirsi bambini, anche solo per un attimo, è un sollievo e un modo per evadere dalla realtà. La moda e il marketing, ad esempio, si servono spesso del gioco per promuovere prodotti per bambini un po’ cresciuti. Patty Shelabarger ha creato una collezione coordinata di vestiti e sedie: sono abiti-sottoveste in colori shock, mentre le poltroncine rococò sono rivestite negli stessi materiali e dipinte in tinte sgargianti. Madonna è impazzita all’idea e, non solo ha comprato molti vestiti e sedie, ma ha voluto un duplicato degli acquisti in versione baby anche per la piccola Lourdes Maria. Le mamme giocano a vestirsi – e non solo – come le figlie e viceversa, come in un gioco. Anche Motorola vuole bene ai suoi clienti-bambini. Per lanciare il suo ultimo portatile, li fa giocare con un modellino da ritagliare. Rebecca Moses, marchio americano di cashmere ultracolorato, si è presentato in un percorso simile al gioco dell’oca: vince la donna che ottiene ciò che vuole; le regole si stabiliscono lungo il percorso e occorrono contanti, carte di credito e humor. Qualche tappa? “Vinci uno stage alla Casa Bianca”, “Hermes ha dato il tuo nome alla sua borsa”, “Vinci il tuo peso in diamanti, cashmere e contanti”, “Harrison Ford lascia la moglie dopo aver visto la tua foto su ‘People’ tra le 50 donne, non famose, più belle del mondo”. Ogni target ha il suo gioco. Per i jeans Mash lo slogan è salutista: “La vita è il mio sport preferito”.
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