
In piazza per la famiglia, in piedi per dire no alle unioni civili

Il grande inganno si è palesato nel 2013 con il ddl sull’omofobia, termine costruito ad arte per creare un concetto manipolabile su cui costruire una micidiale propaganda ideologica. Con la minaccia del carcere, cercano di intimorire chiunque non si allinei al pensiero unico, quello dell’ideologia gender che ha fatto irruzione in maniera massiccia anche nelle nostre scuole attraverso corsi antibullissimo, progetti sull’affettività, libretti e fiabe contro gli stereotipi di genere. Così all’insaputa dei genitori e in modi più o meno subdoli nelle nostre aule si confondono le idee ai più piccoli convincendoli che si può essere indifferentemente maschi o femmine, minando la loro identità in formazione. E ancora a colpi di sentenze è arrivata nel nostro paese la normalizzazione dell’abominevole pratica dell’utero in affitto, che prevede la produzione di bambini che cresceranno senza mamma o papà.
Ora la Commissione giustizia del Senato ha accolto in Parlamento il disegno di legge sulle cosiddette “unioni civili”, locuzione linguistica ingannevole creata per non far capire che di fatto si stanno legalizzando nel nostro paese le nozze tra persone dello stesso sesso, equiparando in tutto e per tutto queste unioni alla famiglia e aprendo alla filiazione con i metodi più diversi legati da un agghiacciante comune denominatore: quello di considerare i bambini un diritto.
Il tutto avviene con la complicità del sistema mediatico e culturale, che in nome del politicamente corretto, illude le persone con tendenze omosessuali di trovare la felicità attraverso provvedimenti legislativi che non fanno che aumentare le categorizzazioni fra persone, nascondendo loro la verità sulla vera realizzazione umana, che può avvenire solo nella complementarietà.
Noi non possiamo accettare tutto questo, non possiamo stare a guardare mentre tutto questo avviene, altrimenti saremmo a nostra volta complici di una menzogna, a danno di ciascuno e quindi della società intera, per questo le Sentinelle in Piedi indefesse resistono, nella vita ma ancor più nelle piazze:
- Venerdì 17 aprile: Udine, piazza San Giacomo ore 18.30
- Sabato 18 aprile: Faenza(RA), piazza del Popolo ore 17.30
- Sabato 18 aprile: Matera, piazza Vittorio Veneto ore 19.00
- Sabato 18 aprile: Crema, piazza Duomo ore 21.00
- Domenica 19 aprile: Magnago (MI), piazza San Michele ore 11.30
- Domenica 19 aprile: Salò (BS), piazza Duomo ore 16.30
- Domenica 19 aprile: Bologna, piazza S. Stefano ore 16.30
Siamo in piazza per il bene anche di chi ha la coscienza addormentata, di chi ci contesta perché vittima cosciente o incosciente dell’ideologia. Vegliamo perché sia tutelata l’essenza dell’uomo, vegliamo per la ragione, vegliamo in silenzio perché emerga la voce della verità presente nel cuore di ciascuno.
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20 commenti
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Redazione,gia da ieri o,forse,addirittura da l’altro ieri ho mandato un mio commento ma ancora non appare..prego provvedere..grazie!
questi pubblicano solo commenti allineati (ogni tanto ne sfugge qualcuno)
Secondo me tu trovi difficoltà ad essere pubblicato perché sei una gran intellettuale, oltre che un fine esteta, ed infondi il timore per le cose profonde che scrivi di far capitolare tutte le religioni. Chiesa per prima!!!
Come non contemplare il tuo “Si tesoro d’un chierichetto. Vai coi tuoi amici mussulmani a protestare contro i diritti”…. è meraviglioso. Che risposta che hai dato alla domanda di Gianni. Quanto ci sei stato a concepirlo? credo che includa all’interno più livelli di “saggezza”. Non è per tutti …. quelli come me ne coglieranno il senso tra anni (se sono fortunati).
PS a proposto …nella discussione «Il governo Usa è contro la libertà religiosa e andrà sempre peggio. Bisogna vivere la propria fede» sei stato tu con il Nik “Toptone” a commentare alle spalle dopo 10 giorni ? Lo stile è il tuo.
Caro Toni, ho dato un’occhiata a quell’articolo , che non avevo mai letto : nei commenti si fa notare un certo “Carlo “, cioè la solita Filomena…..quella che mi accusava di vedere troll dappertutto ! E nel frattempo usava decine di nick diversi, ma sempre rimescolando la stessa pappa stomachevole !
Secondo te è un soggetto più a rischio il paperotto o la Filomena ?
E pensare che queste persone sono tra noi….da brivido !
Ciao Giovanna
Sono due diversi casi clinici con un uguale nucleo.
Certo Filomena che conduce una attività così schizoide è agghiacciante. Per me ha dell’incredibile come ha condotto (e conduce) caparbiamente una attività di questo tipo. Una persona normale troverebbe una sofferenza psichica indicibile.
Il “paperotto” è l’esempio della deriva, del precipitare, del necrotizzarsi dell’intelligenza, della volontà e dei sentimenti quando si fanno proprie certe prospettive. Sguaiato oltre ogni misura inconsistente in ciò che dice.
Temo più la prima, con l’apparente normalità (immaginala fredda ed educata mentre suggerisce soluzioni ad una donna non serena in gravidanza) che la facile riconoscibilità del secondo.
Certo che se al secondo premetteste di esprimersi forse ascoltereste un parere diverso .
Be’basta leggere Helvetius per capire l’arroganza e la pericolosità,oltre che l’ottusità,del pensiero unico che avanza e vuole espellere dalla vita civile ciò che finora,da sempre,come dato naturale,originale e costitutivo della realtà di coppia e della procreazione.Cosa che si vuole,subdolamente,come é stato per il divorzio e l’aborto..partendo da casi estremi o eccezionali per farne un qualcosa cui uniformarsi,pena l’essere messi fuori legge come persone e come coppie.Basti pensare al ddl Cirinna’ e al ddl Scalfarotto in discussione al Parlamento. Di sentenze ce n’é stata una di recente..confesso che non mi ricordo da quale tribunale..ma di sicuro c’é stata.Quanto al paragone con la varietà di tipo di ristorante..be’la stupidità del paragone si commenta da sola.
Quanto,invece,al fatto che di bambini nati da utero in affitto ce ne siano già migliaia é la consueta balla colossale che(appunto come ai tempi di divorzio e aborto)si butta in pasto alla gente per far credere che la cosa é già assorbita nella società e,dunque,giustamente bisognosa di essere legalizzata. Ma ora,come allora,si dimentica il dato naturale fondamentale ossia che la famiglia é data da un uomo ed una donna e che il figlio non é un diritto ma il frutto del rapporto tra i due…questo il dato naturale fissato dalla natura stessa dei soggetti in causa e ciò non l’ha inventato la Chiesa,ma viene da molto più lontano:”Maschio e femmina li creò..a Sua immagine li creò..e vide che era una cosa buona”..Capito?una cosa buona cioè vera,rispettosa del dato naturale.Perché comunque noi siamo fatti,non ci facciamo da soli…ciò che nessuna costruzione ideologica può sovvertire..mentre vorrebbe farlo,avendo censurato Dio e volendosi sostituire ad esso.Così,in realtà,l’essere umano si autodistrugge..non c’è altra strada perché egli é comunque un essere finito.É una visione profondamente e tristemente egoista e distruttrice della percezione vera e originale-iscritta nel sio intimo-del suo essere.Chi sono io?Perché ci sono?Chi e cosa mi rende felice?Chi e cosa da senso al mio esistere?Perché uomo e perché donna?Perché la sessualità?Perché la vita e perché la morte?
Arboscelli,Helvetius e company..provate a porvi ,sinceramente e seriamente,tali domande ..poi ne riparliamo!!
Speriamo di allinearci presto agli altri paesi civili e non rimanere in ostaggio ad un manipolo di omofobi
17 su più di 200 hanno introdotto matrimoni gay.
Meno hanno introdotto le altre amenità.
Helvetius, solo quelli sono i paesi civili?
Mavammocc…
Si tesoro d’un chierichetto. Vai coi tuoi amici mussulmani a protestare contro i diritti
“E ancora a colpi di sentenze è arrivata nel nostro paese la normalizzazione dell’abominevole pratica dell’utero in affitto, che prevede la produzione di bambini che cresceranno senza mamma o papà.”
Casomai solo senza mamma, non certo senza papà!
Questo è ormai l’unico mantra che continuo a leggere, perché secondo le sentinelle aprire alla cosiddetta Stepchild adoption equivale a normalizzare l’utero in affitto. Invece la normalizzazione (che non vuol dire legalizzazione) dell’utero in affitto c’è già da tempo, esistono in italia migliaia di bambini nati con la pratica dell’utero in affitto, alcuni stanno crescendo con due papà (e nessuna mamma), molti stanno crescendo con un papà ed una mamma.
e ti sembra buono per i bambini?
@Bvzpao: non ho espresso alcun giudizio, semplicemente constatato uno stato di fatto: la normalizzazione (che è cosa diversa dalla legalizzazione) dell’utero in affitto in Italia c’è già, non è attraverso la (eventuale) legge sulle unioni civili omosessuali che avverrà
L’untuoso Nino non si smentisce mai : non per nulla è detto l’untuoso Nino !
Sembra sempre che debba smentire o rivelare chissà che cosa e poi, immancabilmente , conferma l’articolo !
L’unica cosa è che lui è d’accordo con certi obbrobri, come la compravendita dei bambini.
Come non ricordare la sua condiscendenza nei confronti di quegli anzianotti e danarosi barbuti che avevano comprato una bambina all’estero ( una piccola che allora aveva 3 anni, tre anni e crescere senza mamma ! ) e la sfoggiavano come un cagnolino di razza nel film Italy in a day ?
Come non ricordare la descrizione dell’educazione che l’untuoso Nino impartisce ai suoi (fantomatici) figli a cui spiega che possono decidere se essere maschi o femmine, fin dall’asilo ?
E questi fantomatici figli saranno magari inventati, come i gemelli di Filomena, ma la bambina di tre anni, purtroppo, veramente è stata comprata come un oggetto e privata per sempre della carezza di una mamma.
Se mi avessero detto che esistono persone che compiono un atto simile o che lo approvano, non ci avrei creduto, anni fa.
Come d’altra parte i miei figli stentano a capire come sia potuto accadere lo sterminio degli ebrei.
La banalità del male. La banalità del Nino.
@ Nino
Non lo capisci che quando fai questi interventi ti fai sgamare al 100%. Questo in particolare è al livello di quello che hai fatto sull’imperatore Adriano. Nel tuo “Casomai solo senza mamma, non certo senza papà!” c’è la mancanza dell’elementare cognizione di famiglia, il fatto che possano coesistere per te 2 papà, o due mamme ( a questo punto penso anche che non hai neppure problemi con i numeri) dimostra che ti manca proprio l’esperienza, che parli per conformismo, allineato alla corrente che tira. E’ una idiozia al pari di pensare che due piccioni legati volano meglio solo perché hanno 4 ali.
Caro To_ni, io ho solo fatto una precisazione, o vuoi mettere in dubbio il fatto che un bambino che nasce attraverso l’utero in affitto non crescerà con la mamma ma crescerà con il papà? (e questo vale sia per le coppie etero che per quelle omosessuali che fanno ricorso a questa pratica)
Caro Nino, scrivi come se non ci conoscessimo. Come se per me fosse ignoto che a te due papà vanno bene.
Un giorno, quando vorrai, mi di dici se te ne vanno bene pure tre. Se nell’ipotesi il tre non ti piace , il perché.
Il pensiero unico e’ quel pensiero che deve essere contestato perche’ non piace? Facendo cosi’ si mantiene un pensiero unico gia’ esistente e non se ne vogliono avere altri intorno o e’ solo un’impressione mia?
Se in un posto oltre a ristoranti dove c’e’ tutto se ne apre uno vegetariano o vegano e chiunque e’ libero di andare in quello che vuole, e’ un pensiero pensiero unico anche quello?
Questa puo’ essere una mancanza di informazione mia in materia, ma l’autore dell’articolo o chiunque altro, potrebbe dirmi quali sono le sentenze che aprono le porte all’utero in affitto? Sapevo che in Italia erano ancora illegali, ma su questo posso essere corretto…
Caro Daniele, il quesito che poni è il cuore della questione … e nonostante forse il mio punto di vista sia diverso dal tuo ti ringrazio per aver posto la domanda.
L’unico parallelismo semplice che mi viene in mente è quello della discussione sugli OGM.
Ovvero … perchè impedirli o contrastarne l’utilizzo ?
Non è che alla base ci sia il timore (per me legittimo) di scardinare un equilibrio che, proporzionalmente alla presenza della vita sulla terra, vige da moltissimo tempo?
Se guardiamo alla società umana non possiamo negare che essa, almeno nelle forme più organizzate, si è basato per millenni sulla forma “naturale” della famiglia. Non solo gli affetti e le relazioni si sono sviluppate su di essa … ma anche le forme più antiche di diritto (anche quelle precedenti al diritto romano).
Ora la domanda penso sia legittima … non è forse pericoloso stravolgere questo equilibrio (giusto o sbagliato che sia)?
Come per gli elementi OGM, questa è una rivoluzione che una volta ammessa rischia di scardinare velocemente la società alle sue basi. Io personalmente non riesco a fidarmi delle basi scientifiche addotte sulla base di studi condotti solamente nelle ultime 2 generazioni.
Esiste poi un altro aspetto legato alle leggi sull’omofobia … ad oggi l’ideologia “dominante” (ammesso che ne sia una) non impedisce ai cittadini di promuovere la cultura LGBT … ma l’ideologia che si vuole proporre impedisce ai cittadini di promuovere la famiglia naturale bollandola come retrograda, reazionaria e soprattutto omofoba.
Se a questo aggiungi che la cultura LGBT sta entrando obbligatoriamente nelle scuole statali … e da genitore non posso nemmeno scegliere in quale scuola educare mio figlio (a meno di non aggiungere alle tasse che già verso altri 3-4000 € all’anno) …. mi pare che già oggi esistano due pesi e due misure … a vantaggio esclusivo del nuovo che avanza.
Caro Daniele Arboscelli
Sul “Il pensiero unico è quel pensiero che deve essere contestato perché’ non piace?” esprimi una profonda confusione. Il “Pensiero unico” è quella creazione, sottratta alle normali (perché naturali) dinamiche che una società matura al suo interno, tra confronti e scontri, per assimilarli e farli propri. Processo normale sostituito da elementi esogeni (“esperti” e/o burocrati sconosciuti e non rappresentativi) funzionali a sopprime l’idea “differente”. Questo comporta, nelle conseguenze che, per esempio, una parte politica, in maniera unilaterale inizia, con una legge illiberale, una demonizzazione dell’avversario. Inventa una malattia (l’omofobia) dal contenuto indefinito ma potenzialmente applicabile a chi manifesta il minimo dissenso anche sulle pretese più assurde. Questa è spesso il frutto di una pressione in ambito internazionale che ha il proprio fulcro in organismi non rappresentativi (tipo ONU e ONG, centri studi ecc). A questo si aggiunge una grancassa a senso unico, informazione e propagandistico che rende impossibile il confronto (infatti fare un convegno sulla famiglia …. per Repubblica e/o l’Espresso, diventa omofobo).
Quindi non è questione del “non piace”, non è così banalizzabile.