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Il dibattito sulla carne cosiddetta sintetica, che per la precisione bisognerebbe definire carne coltivata in laboratorio (Ccl) o artificiale, è compromesso e distorto da una serie di argomentazioni di varia natura – economica, politica, ambientalista/ecologista – che finiscono per far passare in secondo ordine o addirittura ignorare le problematiche di natura tecnico-scientifica che stanno alla base di questa tecnologia.
Le ragioni non tecnico-scientifiche per l’introduzione della Ccl hanno a che fare principalmente con la riduzione dell’effetto dei gas serra (gli animali di allevamento producono anidride carbonica e metano), del consumo di acqua, dell’inquinamento di acqua e suolo e con il benessere degli animali. Queste ragioni meriterebbero, tuttavia, un’analisi dettagliata che tenga in considerazione tutti i fattori in gioco, possibilmente non inficiata da pregiudizi ideologici o da un’acritica adesione a tutto ciò che all’apparenza (ma siamo sicuri lo sia anche nella...
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