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Seri argomenti tecnico-scientifici per vietare produzione e vendita di carne artificiale

Di Pietro Dri
14 Febbraio 2024
La tecnologia è ai primordi e i problemi che ancora presenta ne demoliscono i (presunti) benefici per l’ambiente, senza dimenticare le domande su sicurezza e costi/benefici. Meglio continuare con la ricerca
Carne artificiale coltivata nel laboratorio del dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata
Carne artificiale coltivata nel laboratorio del dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata (foto Ansa)

Il dibattito sulla carne cosiddetta sintetica, che per la precisione bisognerebbe definire carne coltivata in laboratorio (Ccl) o artificiale, è compromesso e distorto da una serie di argomentazioni di varia natura – economica, politica, ambientalista/ecologista – che finiscono per far passare in secondo ordine o addirittura ignorare le problematiche di natura tecnico-scientifica che stanno alla base di questa tecnologia.

Le ragioni non tecnico-scientifiche per l’introduzione della Ccl hanno a che fare principalmente con la riduzione dell’effetto dei gas serra (gli animali di allevamento producono anidride carbonica e metano), del consumo di acqua, dell’inquinamento di acqua e suolo e con il benessere degli animali. Queste ragioni meriterebbero, tuttavia, un’analisi dettagliata che tenga in considerazione tutti i fattori in gioco, possibilmente non inficiata da pregiudizi ideologici o da un’acritica adesione a tutto ciò che all’apparenza (ma siamo sicuri lo sia anche nella...

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