
SERVE UN PARTITO DELLE LIBERTà
E’ possibile un soggetto politico unico tra i partiti della Casa delle libertà? Questo è il problema che il presidente del Consiglio ha posto alla maggioranza dopo che l’Udc aveva seguito una linea che poneva in discussione l’esistenza stessa della maggioranza. Nell’esporre questa linea al Senato, Berlusconi ha fatto cenno a tutti gli aspetti negativi che presenta la condizione economica del paese rispetto all’azione di governo, ha così collegato la compattezza della maggioranza alla qualità delle difficoltà e delle sfide che il paese attraversa. Ha detto chiaramente che la sua permanenza nella politica è collegata al disegno di una forma di unità della coalizione diversa dalla presente. Per la prima volta ha parlato al paese pur in sede parlamentare e ha mostrato il colegamento tra le risposte ai problemi reali e l’unità politica del soggetto che egli affronta.
Non sembra che l’appello di Berlusconi sia caduto invano nella maggioranza anche se le forme dell’unità politica sono da trovarsi. Ha voluto dimostrare alla maggioranza che egli è disposto a continuare il suo impegno politico se esiste una volontà di darsi un disegno unitario. Ha scelto di legare la sua opera politica al sistema bipolare che ha creato e che può rimanere solo se il centro-destra sceglie di esistere come soggetto politico. Ha preferito così dare alla sua esperienza di opposizione e di governo una figura e anche un limite. Sta ora alla maggioranza dire quello che intende fare. Senza la guida di Berlusconi non vi è che la consegna alla sinistra di un paradossale regime bipolare senza alternanza politica. Questa è la definizione di un regime.
Del resto la sinistra stessa ci ha dato l’esempio della soluzione del problema, essa ha dovuto raggruppare soggetti assai più diversi che la Casa delle libertà. I partiti del centro-destra sono molto meno ideologici di quelli dell’Unione. Si potrebbe pensare a un patto di unità d’azione dei partiti con delle istituzioni proprie come esiste nel partito riformista del centro-sinistra. Questo richiede anche una leadership accettata che potrebbe essere diversa da Berlusconi, anche se non si vede altro che l’emergere di figure che non trascendono il confine del loro partito. Se nasce un partito delle libertà come sintesi dei partiti del centro-destra, questo configura un soggetto istituzionale che diviene punto di riferimento e può esprimere in linea di principio un candidato alla leadership diverso dal presidente di Forza Italia. L’alternativa al partito della libertà è una involuzione politica che renderebbe assai più difficile la direzione economica del paese.
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