Cancellieri. La campagna di Repubblica farà male a Renzi, ma il ministro ha fatto un discorso deludente

Di Luigi Amicone
20 Novembre 2013
Siamo ancora qui, come scrisse Pasolini nel 1975: «Mentre contro gli uomini politici abbiamo il coraggio di parlare, a proposito dei magistrati tutti stiamo zitti, perché abbiamo paura»

La Camera ha respinto la mozione di sfiducia sul ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. La mozione che è stata respinta con 405 no e che ha incassato 154 sì. Per il no hanno votato Pdl, alfaniani e Pd, che però si è spaccato. 

Caso Cancellieri, ministro per il quale il neo-segretario in pectore del Pd ha chiesto le dimissioni. E anche se non le otterrà, siamo sempre all’uso politicante della giustizia. Con un’aggravante: l’indifferenza davanti alla strumentalizzazione di intercettazioni neppure carpite dalle carte di un indagato, ma da conversazioni senza alcun rilievo penale, fuori da ogni processo penale (il ministro non è sotto inchiesta e se lo sarà è inconcepibile che lo sia per Renzi e Repubblica invece che per iniziativa di un pm e della Procura della Repubblica), in violazione delle libertà e dei diritti garantiti a ogni cittadino (anche a un ministro) dalla Costituzione.

Siamo ancora al killeraggio per rovinare un governo e per andare alle elezioni anticipate (che vogliono Renzi e Repubblica; le vuole anche Berlusconi? Sì, ma ha almeno la dignità di non cercarle sul cadavere della Cancellieri). Siamo ancora al massacro di un ministro della Giustizia (al lavoro sulla riforma della custodia cautelare), dopo che già due ministri della Giustizia (Mancuso e Mastella) vennero abbattuti, con i loro rispettivi governi, proprio allorché annunciarono di voler mettere mano a una riforma.

Siamo ancora qui, scrisse Pasolini sul Corriere della Sera del 28 settembre 1975, a registrare che «mentre contro gli uomini politici, tutti noi, cari colleghi della stampa, abbiamo il coraggio di parlare, perché in fondo gli uomini politici sono cinici, disponibili, pazienti, furbi, grandi incassatori, e conoscono un sia pur provinciale e grossolano “fair play”, a proposito dei Magistrati tutti stiamo zitti, civicamente e seriamente zitti. Perché? Ecco l’ultima atrocità da dire: perché abbiamo paura» (il corsivo è dell’autore).

@LuigiAmicone

Aggiornamento delle 13.45. Molto deludente e sfiduciabile, invece, è stata la censura che, questa mattina, nel corso del dibattito parlamentare dedicato alla mozione di sfiducia alla sua persona, il ministro Cancellieri si è autoafflitta dicendosi “dispiaciuta” e “rammaricata” per aver provato ed espresso sentimenti di umana comprensione nei riguardi di un’amica sofferente. Bé, piuttosto che restare a fare il ministro di gesso, forse sarà meglio che la signora Cancellieri – sfiduciata o no – si restituisca liberamente a una vita serena, ricca di affetti famigliari, umana, piuttosto che ministrogessata.

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11 commenti

  1. giancarlo

    teniamoci la Cancellieri con orgoglio e rottamiamo Saccomanni e la badante

  2. tomaso

    Cancellieri come Barilla? Il gesto della ministra va salvato come segno di una umana giustizia possibile. Invece di attaccarla andava cavalcato il contenuto della sua azione!

  3. Renzo

    Vorrei riportare, a beneficio di Renzi, Civati, Cuperlo e altri tagliatori di teste, il testo dell’articolo 35 del nostro Ordinamento Penitenziario:

    Art. 35.

    Diritto di reclamo

    I detenuti e gli internati possono rivolgere istanze o reclami

    orali o scritti, anche in busta chiusa:

    1) al direttore dell’istituto, nonche’ agli ispettori, al

    direttore generale per gli istituti di prevenzione e di pena e al Ministro per la grazia e giustizia;

    2) al magistrato di sorveglianza;

    3) alle autorita’ giudiziarie e sanitarie in visita all’istituto;

    4) al presidente della giunta regionale;

    5) al Capo dello Stato. ((38))

    E se il Ministro della Giustizia riceve uno di questi reclami che cosa fa? Si ADOPERA. Il che vuol dire che contatta il direttore del carcere dove si trova il detenuto e gli prospetta la situazione oggetto del reclamo. Questo ha fatto la Cancellieri. E infatti il direttore del carcere dove stava la Ligresti ha tranquillamente risposto al Ministro con formale nota firmata e protocollata, a testimonianza del fatto che ha ritenuto del tutto normale la procedura seguita dal Ministro.

    Quindi, altro che sfiducia! Il Ministro meriterebbe di essere eletta Presidente della Repubblica per aver svolto diligentemente il suo compito.

    1. Emanuele

      Certo perché è una cosa normalissima avere il numero del ministro e averci rapporti personali, anche io ogni tanto chiamo Letta per farci due chicchere

      1. Renzo

        Se ho il numero di cellulare la chiamo al cellulare (la legge parla anche di reclami orali). Se non ho il numero di cellulare scrivo una lettera, mail, telefono al Ministero, insomma ricorro alle vie formali e il risultato sarà lo stesso: che il Ministro della Giustizia – in qualsiasi modo raggiunto – SI ADOPERERA’. Cosi deve fare un buon ministro della giustizia. Se non lo fa, allora sono d’accordo a chiederne la sfiducia per inefficienza.

      2. Luigi Amicone

        Certo, Emanuele, e se sei una persona sensata lo capisci da te: non è normalissimo – statisticamente parlando – avere un amico/a ministro. E questa è un’ovvietà. Ma è sicuro che anche i ministri hanno amicizie, frequentazioni, “rapporti personali”.Perciò, dicevo, in un mondo normale non si capisce cosa ci sia da rammaricarsi e dispiacersi di un’espressione di umanità nei confronti di un amico/a in difficoltà o in galera. Tanto più dopo che hai dimostrato (e ti hanno confermato dalla Porcura) che non hai violato nessuna legge. L’alternativa ideale qual è: ministri tenuti in ghiacciaia, scongelati per il Cdm e privi di “rapporti personali”? L’ipocrisia che regna sovrana? L’astrazione (falsa) del tuttopulita&tuttipuliti che infatti spinge avanti ignoranti e parolai di ogni risma e colore?. O esiste al mondo – anche in quello svedese o anglosassone come piace citare alla gente che piace – ministri e autorità che metti caso gli cade morto il portaborse dicono alla segretaria “, prego, telefoni alla famiglia del presente qui deceduto ed esprima le mie più neutrali condoglianze, giacché il ministro non può esprimere cordoglio personale ma solo sentimenti di Gabinetto ministeriale”. Al che, lei capirà bene perché riterrei meglio Checco Zalone Presidente della Repubblica piuttosto che Beppe Grillo rappresentante di condominio.

        1. Emanuele

          Non si tratta di statistiche o reati in senso stretto ma di morale, non esiste che un ministro con così tanta importanza possa avere amicizia con persone poco raccomandabili, lei sa benissimo chi sono i Ligresti.
          Con quella telefonata ha dimostrato di non essere imparziale e non si è solo preoccupata ma voleva fare pure pressione su altre persone.
          In un paese come il nostro dove c’é tanta corruzione non ci si può permettere cose del genere. Se io vado in prigione col cavolo che mi ritrovo con la telefonata di un ministro, mi lasciano marcire.

          1. Renzo

            Se io vado in prigione trovo carta e penna e scrivo al Ministro o gli faccio scrivere dal mio avvocato e il Ministro SI ADOPERA. Poi se c’è ragione, si prende qualche provvedimento, altrimenti non se ne fa nulla. La Ligresti è stata spostata ai domiciliari perché è stata visitata e ritenuta inidonea alla carcerazione e perché aveva chiesto il patteggiamento.

          2. Emanuele

            Chissà quanti stanno nella sua stessa situazione, o peggio ma sono ancora dentro alle sbarre.
            Ma questo è un problema secondario rispetto alle amicizie della signora e al figlio che stava in fonsai…e fonsai di chi è?

          3. Francesco

            Gia’, il significato di “mani pulite” e’ che se un mio amico riceve un avviso di garanzia io me ne lavo le mani e non ci parlo piu’, si sa mai un domani mi dovessi “candidare”…

        2. Mario

          Egregio Amicone, tutte le opinioni sono giustamente lecite e ci mancherebbe altro, però certe volte dei distinguo bisognerebbe farli, ad esempio de un appartenente alle F.F,O.O. è vietato intrattenere rapporti e frequentare pregiudicati o luoghi in cui si presuppone vi sia una una frequentazione diciamo poco ortodossa, in caso contrario scattano le sanzioni disciplinari così come si evince dal DPR 737/81, e non si capisce coma mai questa semplice regoletta di buon senso non valga per persone che ricoprono cariche eccellenti. Ora capisco bene che tra la Cancellieri e la famiglia Ligresti vi era un’amicizia magari di lunga data (che per motivi di opportunità sarebbe dovuta terminare ai tempi della prima condanna del Salvatore Ligresti, considerando che la Cancellieri era un prefetto), e capisco anche umanamente che la Ministro abbia telefonato per una mera cortesia, quello che non solo non capisco e che secondo me non va bene, è il solito prostrarsi utilizzando frasi come “è un ingiustizia” “sono atua completa disposizione”, il che fa pensare, ribadisco il termine pensare, che l’atto della Cancellieri sia stato fatto non per reale necessità nei confronti della detenuta, ma per sudditanza. Sarò anche un parolaio e ignorante, ma a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina, di conseguenza un ministro serio, chiaccherato, etc,. prende e si dimette. Ma d’altronde noi parolai ed ignoranti che crediamo che le persone debbano essere pulite e che siamo anche ipocriti, sappiamo benissimo che per colpa di persone, quelle si veramente ignoranti e soprattutto inutili, abbiamo un Parlamento in cui il più pulito ha la rogna, senza parlare dei vari consiglieri regionali e provinciali e anche comunali che ogni giorno riempiono le pagine di cronaca in quanto accusati di ladrocinio da quei malefici-satanisti dei magistrati, che è vero che molte volte sbagliano e fanno danni, però è anche vero che usano leggi fatte p’rorpio dalle persone di cui sopra, e che tra l’altro sono anni che parlano di riforme ma esse non si vedono, restano nascoste. Ma certamente lei queste cose le sa, infatti il suo giornale, come altri, pubblica articoli di persone radiate dall’albo dei giornalisti, anche se la radiazione non è valida in quanto la persona si era precedentemente dimessa. Chissà poi se un giorno se subisse un reato sarebbe veramente così ipocrita da rivolgersi alla polizia chiedendo giustizia. Saluti.

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