
La sinistra ha Fedez, Resistenza e posacenere da borsa

Tutto vero, dopo aver conquistato il Festival della Resistenza di Sanremo, il partigiano con lo sponsor, punta ora al Mediterraneo: salirò a bordo della ResQ, ha promesso Fedez a Cecilia Strada ospitandola nello studio di Muschio Selvaggio.
«Mancano dei personaggi alla Greta Thunberg che non sono perfetti ma sono un recipiente dal quale partire», riflette il rapper a proposito dell’assenza di testimonial della causa dei migranti all’inizio della puntata del suo podcast dedicata ai salvataggi in mare. Salvataggi di cui si parla poco, rincara il ras di Citylife intercalando i drammatici racconti della figlia di Gino Strada su morti, stupri, annegamenti con considerazioni pensose avvolte dal fumo della svapo: «Paghiamo milioni la Libia per non fare un cazzo», «ci sono delle catastrofi più cool delle altre», «parlo per esperienza personale (…) o facevi raccolte fondi per la guerra in Ucraina o non ti cagava nessuno», «Richard Gere si è preso una cifra di merda», «cazzo Richard Gere, porca puttana», «tu Cecilia hai tanti haters? Anche tuo papà aveva tanti haters? Tuo papà però era poco social», «ogni tanto penso alle persone che commentano su Instagram. A te è mai capitato di commentare cose che non siano di un tuo amico? A me no, mai. La trovo di una subumanità…».
Fedez: «Voglio anche io una nave!»
Fino alla promessa, «ti prometto che verrò. Adesso voglio vedere quanto costa una nave, voglio anche io una nave solo per metterci la mia faccia e far vedere la mia faccia alla gente: farli spaventare!». E ancora, svapando cogitabondo, «deve essere una esperienza tosta» – sia mai che il marito di Chiara Ferragni la metalmeccanica si limiti a donare soldi alle ong come un Roger Waters qualunque o comprare per loro un motoscafo o una lancia di salvataggio, come hanno fatto Bansky o il collega Ghali -. «Se riesco vengo. Secondo me ha senso venire perché potrei dare la mia testimonianza, cioè fare vedere a più persone possibili quello che non si vede. Credo che questa possa essere la mia utilità indipendentemente dall’arricchimento personale che mi può dare una esperienza del genere», conclude capitan Fedez prima di tornare a fare l’inviato dal Mediterraneo, «Scusa ma perché in Grecia l’Europa non gli dice un cazzo se hanno dei centri d’accoglienza così terribili?».
Altolà ai fascisti! Con la delega alla Resistenza
Tutto vero, no pasarán, il Pd si è inventato la delega alla Resistenza e alla Costituzione. Aspettando l’invasione di Giorgia Meloni in Piemonte il leader regionale Domenico Rossi ha deciso di mettere una donna, la segretaria regionale Ilaria Gritti, a vigilare sul ritorno del fascismo. Secondo Rossi infatti il fascismo è morto ma ci sono dei problemi: uno, la discussione sul fascismo «infervora l’opinione pubblica». Due, la destra vede in ogni critica al fascismo «un attacco al governo». Tre, il fascismo è stato superato ma non è stata superata «quella tendenza a soffocare la libertà, che si può ben vedere fuori dai nostri confini come in Iran e in Medio Oriente ma anche da noi».
Quattro, c’è un «pezzo di destra» che fa «fatica» a sostenere che «si può essere di destra e antifascista». Cinque, «addirittura» i tedeschi son meglio di noi e hanno trovato «un equilibrio, una pacificazione con il proprio passato che qui in Italia non si è ancora raggiunto». E quindi che farà Gritti investita del ruolo di «sentinella»? Segreto della Resistenza: «Ho certamente un’idea di come lavorare ma aspetto la prima riunione della segreteria».
Il «posacenere da borsa» al posto del termovalorizzatore
Tutto vero, mentre Fedez ha una idea per rendere instagrammabili i salvataggi dei migranti e Rossi quella per fermare l’avanzata dei fasci in Piemonte, la neo componente della direzione del Pd Jasmine Cristallo, fedelissima di Elly Schlein, ha una idea per fermare il termovalorizzatore di Roma: «Prenda me: può succedermi di tutto, ma mai, e dico mai, che sia uscita di casa senza portare appresso il posacenere da borsa!», dice l’ex Sardina «per qualcuno prossima a un posto nella segreteria dem» al Corriere. «A Roma non funziona bene la raccolta differenziata. A Catanzaro, dove funziona bene, non c’è bisogno del termovalorizzatore».
Da qui, all’improvviso, il genio: «Se ciascuno differenziasse, come faccio io, che non esco mai senza il posacenere da borsa… siamo sicuri che non si potrebbe fare a meno del termovalorizzatore?». Per Cristallo anche «la guerra è come il termovalorizzatore», «le armi sono l’extrema ratio», sono «questioni strettamente connesse a complessi o problemi oggettivi legati» all’organo genitale maschile, la droga leggera venduta dal farmacista è meglio di quella venduta dallo spacciatore e Meloni è peggio di Berlusconi. E la sinistra con capitan influencer, la delega alla Resistenza e i portaceneri da borsa è in una botte di ferro.
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