Sinodo sulla famiglia. Lettera pubblica dei preti cattolici inglesi: «Non cambiate la dottrina»

Di Redazione
26 Marzo 2015
Sono 461 i firmatari di una lettera per «richiamare chi parteciperà al prossimo Sinodo». Scritta non per «dissenso» ma «in obbedienza al Papa, che chiede di parlare liberamente»

Opening of the Extraordinary Family Synod«In seguito al Sinodo straordinario dei vescovi che si è tenuto a Roma nell’ottobre 2014, è sorta una grande confusione sull’insegnamento morale della Chiesa cattolica». Comincia così una lettera firmata da 461 sacerdoti della Chiesa cattolica inglese e pubblicata dal Catholic Herald. L’obiettivo dei firmatari è quello di «richiamare tutti coloro che parteciperanno al prossimo Sinodo di ottobre a proclamare in modo chiaro e fermo gli insegnamenti morali della Chiesa, che non cambiano».

«COME HA CHIESTO IL PAPA». Tra i quasi 500 sacerdoti che hanno deciso di esporsi pubblicamente ci sono alcuni personaggi molto conosciuti in Inghilterra. Uno di loro, padre Alexander Lucie-Smith, spiega: «Non è una lettera di dissenso, ho firmato perché i vescovi ci hanno chiesto di far conoscere la nostra opinione, in obbedienza al Papa che ha chiesto alla gente di parlare liberamente e in modo franco. È questo il senso del termine “parresia”, che papa Francesco ripete spesso».

RICOSTRUIRE IL MATRIMONIO. Temendo che il Sinodo sulla famiglia di ottobre si esprima in modo favorevole alla comunione per i divorziati risposati, aggiunge: «Noi abbiamo bisogno di ricostruire l’istituzione del matrimonio dalle fondamenta. (…) Io ho firmato questo appello perché ho paura per il futuro. Come sarà la società del futuro senza matrimonio? Sembra che stiamo prendendo questa direzione. Se in un modo o in un altro permettiamo una seconda unione, quando si sia provato che la prima è stata consummatum ac ratum, accettiamo il matrimonio a scadenza e, ancora peggio, rendiamo ogni matrimonio, un tempo assoluto, contingente. Questo sarebbe una catastrofe».

DOTTRINA E PASTORALE. I firmatari della lettera, «in quanto preti cattolici», desiderano «riaffermare la nostra ferma fedeltà alle dottrine tradizionali sul matrimonio e sul vero significato della sessualità umana, fondata sulla Parola di Dio e insegnata dal Magistero della Chiesa per due millenni». Inoltre, «affermiamo l’importanza di sostenere la disciplina tradizionale della Chiesa sulla ricezione dei sacramenti e affermiamo che dottrina e pastorale devono rimanere risolutamente e inseparabilmente in armonia». Solo così «la confusione» generata dall’ultimo Sinodo «potrà essere rimossa e la fede confermata».

AMORE E VERITÀ. Come spiega un altro firmatario, «speriamo che il Sinodo sia in grado di trovare una risposta comune, a larga maggioranza, che non rompa con la tradizione, ma che la sviluppi. La misericordia richiede sia l’amore che la verità». Non è un caso che questa lettera sia stata firmata proprio da preti cattolici inglesi, che vedono con sospetto come la dottrina di altre chiese cristiane si sta evolvendo nel Paese. «Un amico di un’altra comunità ecclesiale, che ha una cerimonia nuziale che parla di unione “per sempre”, mi ha detto che in realtà la sua chiesa ha ormai abbandonato questo concetto», conclude padre Alexander. «Mi ha detto: “Ogni matrimonio è indissolubile, fino a quando non diciamo che è dissolto”. È questa la strada che vogliamo imboccare?».

Foto Ansa

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3 commenti

  1. maurizio

    “La misericordia richiede sia l’amore che la verità”. Qui mi sembra la chiave di tutto per tracciare un’autentica pastorale familiare come ci si attende per una testimonianza di fede vera e fedele al magistero storico della Chiesa.Confesso che non sono bene al corrente delle diverse posizioni sulle tematiche più controverse,però mi pare che l’assunto iniziale sia determinante. Mi colpisce e trovo molto significativo che un tale documento venga da sacerdoti cattolici inglesi,in una realtà come quella inglese(e in genere dai paesi nordici e nord-americani)dove l’influsso protestante con il suo relativismo etico e l’individualismo sfrenato, fortemente autoreferenziale e automomistico é più marcatamente dominante ed anche,spesso,intollerante pur se,infelicemente-dico io-osannato nei nostri paesi del sud-europa tradizionalmente “cattolici”.Quello di questi sacerdoti cattolici inglesi assomiglia proprio ad un preciso,accorato richiamo a noi cattolici”tradizionali”.Come a dire:attenzione a non ripetere gli errori-di scuola protestante-i cui drammatici effetti,noi qui stiamo già sperimentando.Il punto é che noi ci stiamo protestantizzando con impressionante rapidità.Saint-Juste,lo so che per te é un punto delicato ma ti assicuro..nessuna crociata anti protestante se stiamo sul piano personale cioè della(buona intenzione)della persona ma é l’idea protestante ad essere sbagliata,dannosa all’autenticità cristiana.

  2. Sascha

    Il fatto è che si è creata una chiara “discrasia” tra quello che la Chiesa chiede ai cattolici di fare è quello che poi questi fanno effettivamente…questo sfasamento è evidenziato da quel termine assurdo “cattolico non praticante” il cui significo sfugge a una comprensione logica. Se persino politici che si proclamavano paladini dei valori cattolici hanno divorziato? In sincerità, quanti cattolici seguono i dettami del catechismo? A me sembra molto pochi.
    I principi religiosi confliggono sempre più duramente con la coscienza degli europei di oggi soprattutto in alcune nazioni ben note dalle cronache anche di questo blog. Alcuni propongono di risolvere il problema armonizzando la dottrina della Chiesa con la Weltanschauug progressista dando così per scontato che essa sia destinata a prevalere e a travolgere il vecchio mondo. Ma non è la prima volta a.che idee utopiche “progressiste” irrompono pretendendo di scardinare (rivoluzionare) la cultura occidentale anzi mondiale.

  3. Sascha

    Il fatto è che si è creata una chiara “discrasia” tra quello che la Chiesa chiede ai cattolici di fare è quello che poi questi fanno effettivamente…questo sfasamento è evidenziato da quel termine assurdo “cattolico non praticante” il cui significo sfugge a una comprensione logica. Se persino politici che si proclamavano paladini dei valori cattolici hanno divorziato? In sincerità, quanti cattolici seguono i dettami del catechismo? A me sembra molto pochi.
    I principi religiosi confliggono sempre più duramente con la coscienza degli europei di oggi soprattutto in alcune nazioni ben note dalle cronache anche di questo blog. Alcuni propongono di risolvere il problema armonizzando la dottrina della Chiesa con la Weltanschauug progressista dando così per scontato che essa sia destinata a prevalere e a travolgere il vecchio mondo. Ma non è la prima volta che idee utopiche “progressiste” irrompono pretendendo di scardinare (rivoluzionare) la cultura occidentale anzi mondiale.

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