
Il ministro Bonino: «Padre Paolo Dall’Oglio nelle mani dei terroristi islamici»
«Pare sia sequestrato da un gruppo islamico», che sarebbe una «versione locale di Al Qaeda». È quanto ha detto il ministro degli Esteri, Emma Bonino, su padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita di cui si sono perse le tracce il 28 luglio in Siria. «Capirete tutti le difficoltà. Non ci diamo per vinti. Sono fiduciosa», ha spiegato il ministro intervenendo a Unomattina. La situazione a Damasco si fa sempre più complessa, e ancor di più lo è per i cristiani.
NUOVA OFFENSIVA. «Inquietudine profonda»: queste le parole usate ieri dai gesuiti del Medio Oriente nel comunicato inviato all’agenzia cattolica Fides e firmato dal padre provinciale Victor Assouad SJ. Il pensiero va ai loro confratelli vittime del conflitto siriano: si fa riferimento a padre Dall’Oglio, ma anche alla situazione di difficoltà estrema vissuta da padre Frans van der Lugt e dalle persone che vivono con lui nella residenza gesuita di Boustan Diwan, nel centro della città di Homs. Qui, secondo fonti Unicef, 400 mila civili (quasi tutti donne, vecchi e bambini) sono rimasti bloccati e isolati per la nuova offensiva dell’esercito governativo contro le milizie ribelli.
SU QUIRICO «SONO SPERANZOSA». Ma il ministro Bonino ha parlato anche di un altro italiano rapito in Siria: Domenico Quirico, giornalista de la Stampa sparito lo scorso 9 aprile. «Vorrei dire a Quirico e a sua moglie che non ci diamo per persi. Sono speranzosa, anche se è molto difficile perché i gruppi che combattono sono molto diversi». L’ultimo contatto con l’inviato del quotidiano torinese risale a inizio giugno, quando riuscì a mettersi in contatto telefonico con la famiglia. «Abbiamo contatti con diversi canali, che si interrompono e riprendono».
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