Siria, c’è l’intesa per il cessate il fuoco. Resta una domanda: chi sono i terroristi?

Di Leone Grotti
24 Febbraio 2016
Obama e Putin si sono accordati per una tregua nel paese, che dovrà partire dalla mezzanotte di sabato 27. Ma sul terreno la confusione è grande

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Due telefonate in due settimane tra Barack Obama e Vladimir Putin sembrano aver spianato la strada a una tregua in Siria. Le parti in lotta nel paese devono confermare alla Russia o agli Stati Uniti «il loro impegno al cessate il fuoco» entro mezzogiorno di venerdì 26 febbraio, in modo tale che dalla mezzanotte di sabato 27, ora di Damasco, tacciano le armi.

CHI SONO I TERRORISTI? Il diavolo come sempre si nasconde nei dettagli e la frase chiave è questa: «La tregua non si applica ai gruppi terroristici». Ma se si chiede a Stati Uniti, Russia, Siria, Turchia e Arabia Saudita chi sono i terroristi si otterranno altrettante risposte diverse. Sicuramente, la guerra potrà continuare contro Stato islamico, Jabhat al-Nusra (la fazione siriana di Al-Qaeda) e Ahrar al-Sham. Russia e Siria, però, considerano “terroristi” anche il gruppo finanziato da Qatar, Turchia e Arabia Saudita, Jaish al-Islam, che insieme ad Ahrar al-Sham e Al-Nusra combatte nelle province di Aleppo e Idlib.

RIBELLI. Per il governo siriano, poi, anche le milizie dell’Esercito libero siriano sono composte da terroristi. Queste ultime non rientreranno mai nel novero di quelle ufficialmente “attaccabili”, ma poiché in molte zone di Aleppo combattono insieme ai jihadisti di Al-Nusra, difficilmente la battaglia per Aleppo si fermerà. I ribelli ne sono certi: «Russia e Assad ci attaccheranno con il pretesto della presenza di Al-Nusra, ma tutti sanno quanto in certe zone i gruppi siano mischiati».

DUBBI E CONFUSIONE. Di sicuro saranno salvi i gruppi sostenuti dall’America visto che Russia e Stati Uniti si sono scambiati le coordinate delle rispettive basi e centri di addestramento, per non colpirsi a vicenda. Resta grande però la confusione sul terreno. La Turchia bombarda da giorni i curdi dell’Ypg sostenuti dagli americani dal momento che li considera, appunto, “terroristi”. Dopo il cessate il fuoco potrà continuare a bombardarli? Gli stessi curdi, in questo momento, stanno combattendo a Marea, vicino al confine turco, contro gruppi di ribelli sostenuti anch’essi dagli americani. Potranno continuare a farlo? Non è chiaro, infine, chi dovrebbe monitorare il cessate il fuoco, per non parlare di chi dovrebbe farlo rispettare.

NUOVE ELEZIONI. La proposta però fa ben sperare l’inviato dell’Onu Staffan De Mistura e anche Bashar al-Assad. Nessuno parla più delle sue dimissioni come precondizione per trattare il futuro della Siria e lui, sentendosi sicuro, ha indetto nuove elezioni parlamentari per il 13 aprile. Le elezioni, almeno sulla carta, si terranno su tutto il territorio siriano, anche quello attualmente governato dagli uomini dello Stato islamico e dai ribelli.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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1 commento

  1. Giulio

    “Gli Stati Uniti in Siria sono in guerra con se stessi, per interposti gruppi”, racconta Mike Giglio, corrispondente da Istanbul di BuzzFeed, in un ben informata inchiesta sulle forze in campo. Se non ci fossero quei 470 mila morti, 3 milioni di profughi, un bellissimo antico paese distrutto dalle fondamenta, ci sarebbe da ridere a vedere l’effetto finale della doppiezza di Washington.

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