
Sistemi elettorali/1. L’Italia è un paese bipolare
Fa impressione vedere un così fermo sostenitore del bipolarismo come Gianfranco Fini organizzare la conferenza stampa per il referendum con il ministro Antonio Di Pietro e Mario Segni. Tanto più che l’incontro con i due politici avviene per Fini prima dell’accordo politico ed elettorale con Forza Italia. Il primo sdoganatore del Msi fu proprio Di Pietro, che mise in luce come l’opposizione del Msi ai partiti democratici, cioè proprio il suo neofascismo, l’avesse salvato dalla corruzione politica della prima Repubblica. E la critica alla corruzione della democrazia è stata sempre il punto di forza di tutti i fascismi e di tutti i populismi.
Mario Segni è un altro filone critico del sistema elettorale della prima Repubblica e quindi una causa della crisi politica dei partiti proporzionalistici di tradizione democratica. Pur avvicinandosi a Forza Italia, Fini si mostrò a lungo disposto a sostenere il buon diritto dei magistrati milanesi che avevano provocato la crisi della democrazia italiana. Questa è probabilmente una reazione alla simpatia per il sistema proporzionale tedesco, senza premio di maggioranza a cui D’Alema e Fassino hanno indicato a loro favore.
Forse il presidente di An ha voluto bloccare le voci diffuse di una simpatia di Berlusconi per il proporzionale senza premio di maggioranza. Ed An, abbandonata da Alessandra Mussolini e da Francesco Storace, quindi contrastata da numerose scissioni a destra, ha poche vie che non siano quelle dell’aggregazione bipolare con Forza Italia. In ogni caso Di Pietro e Segni sono alleati di un giorno, ma non compagni di una politica.
Lo sforzo di Fini sarà quello di ottenere il mantenimento del bipolarismo che il referendum non escluderebbe. Ma sarebbe difficile unire nella lista unica Udc e Lega, mentre sarebbe più facile unire Forza Italia ed An, che è l’obiettivo di Fini. D’altro lato lo schema bipolare si è ampiamente imposto nella politica italiana. Forza Italia non può essere considerata che l’alternativa alla sinistra e l’Udc unita al Partito democratico nella forma dell’Unione non sarebbe credibile. Quindi è inevitabile che i partiti della Casa delle libertà trovino una forma per garantire la loro unità. è possibile la forma dello schema federativo per i quattro partiti pur con il proporzionale alla tedesca senza premio di maggioranza? La vera costituzione materiale del paese è la sua legge elettorale politica. E non sembra che un ritorno alle convergenze al centro corrisponda all’orientamento dell’elettorato italiano.
bagetbozzo@ragionpolitica.it
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