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In un’era smart ci vuole (anche) una smart education

Di Redazione
01 Febbraio 2024
A vent’anni dalla loro comparsa in Italia, gli atenei telematici contribuiscono ormai in modo decisivo all’innalzamento del livello di preparazione del paese
Cerimonia di consegna delle lauree all’Università degli Studi Guglielmo Marconi
Cerimonia di consegna delle lauree all’Università degli Studi Guglielmo Marconi, primo ateneo telematico aperto in Italia

«Il mondo cambia, importanti università pubbliche e private si attrezzano per raggiungere i propri studenti a distanza. Nell’era dello smart working, la domanda crescente sta affinando e qualificando l’offerta delle università digitali, oggi più che mai intese come fattore di riduzione delle diseguaglianze territoriali e sociali». Con queste parole, lo scorso 8 novembre il segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi, Andrea Cangini, ha presentato in Senato un rapporto dal titolo Le università digitali come fattore di riduzione delle disuguaglianze. Le università telematiche, un tempo considerate come opzione secondaria, sono ora sempre più riconosciute come un’alternativa per un’istruzione più flessibile e accessibile. Parliamo di realtà che hanno meno di vent’anni – l’Università degli Studi Guglielmo Marconi, prima in Italia, ne compie venti il mese prossimo – e che hanno cominciato a dare un contributo sociale importante al paese. «...

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