Sotto la sabbia

Di Simone Fortunato
31 Maggio 2001
AL CINEMA di François Ozon con Charlotte Rampling Durante un vacanza estiva, una donna matura perde il marito, scomparso nel mare. Tornata in città, non riuscirà a darsi pace della perdita dell’uomo.

Sotto la sabbia è una vera e propria sorpresa: durissimo e delicato al tempo stesso, il film di Ozon si regge tutto sulla splendida prova della Rampling, che non riesce a riconoscere la morte del marito. Del resto, come fare ad accettare la morte, avvenuta in maniera così improvvisa e terribile? Così la donna si rifugia nell’immaginazione e nella fantasia; esce con gli amici ed è convinta di averlo accanto; si guarda allo specchio ed è convinta di vederlo; quando prepara da mangiare, è sempre attenta a cucinare leggero, per non aggravargli il diabete; va a letto e lo sente accanto, e gli parla, gli rivela i segreti che non gli ha mai detto nel corso del loro lungo matrimonio. Un film sul dolore e sulla morte, sentita come un tonfo secco, un rimbombo plastico, un rumore sordo. Un dolore lancinante, che nessun medicina o discorso potrà mai guarire. Rimane la vita, certo, ma soli, soli, soli… Forse è meglio mettere la testa sotto la sabbia, per cancellare tutto e per non soffrire più. Finale impressionante con lei che torna sul luogo della morte, e comincia a capire.

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