No, in Spagna non ci sono 440 mila vittime di abusi della Chiesa

Il Rapporto del Difensore civico identifica molti meno casi di quelli denunciati dai vescovi, i media usano la “regola del tre” per portarli a una cifra assurda. Ecco perché. Intervista a José Luis Restán, direttore del gruppo Cope

El Pais ha lanciato la bomba il 27 ottobre, ripresa a strascico da tanti media coi forconi: «L'indagine del Difensore civico stima che siano 440mila le vittime della pedofilia nella Chiesa spagnola», «la Spagna è il Paese con la più alta proiezione ufficiale di vittime». Più alta perfino di quella indicata dall'ormai famigerato rapporto Sauvé francese che, tra vizi metodologici, pregiudizi evidenti e poco rigore scientifico, stimava oltre 330 mila abusi commessi in ambito ecclesiastico in Francia nell’arco di 70 anni.

Ma di queste proiezioni non c’è traccia nelle 777 pagine del Rapporto sugli abusi sessuali nella Chiesa cattolica, commissionato dal Parlamento al Difensore del popolo Ángel Gabilondo. Il garante ha accusato la Chiesa di «negazione, frustrazione, pressioni e addirittura attribuzioni di colpa» nei confronti delle vittime e invocato misure di risarcimento. «Un solo caso è intollerabile», ha risposto la Conferenza episcopale spagnola, riunitasi in Assemblea plen...

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