L’economista Pietro Paganini spiega il suo “manifesto” contro l’etichettatura “salutista” degli alimenti e le tasse anti-obesità. «Non servono a tutelare i cittadini, ma ad arricchire multinazionali e grande distribuzione a scapito delle produzioni locali di qualità»
Dicono che il loro è l’unico modo per sconfiggere l’obesità, ridurre le malattie cardiovascolari, salvare l’ambiente, ma le cose non stanno così: dieta universale, sistemi di etichettatura a semaforo degli alimenti come il Nutriscore, tasse mirate a scoraggiare il consumo di determinati prodotti non hanno finora migliorato la salute dei cittadini, mentre invece fanno chiaramente gli interessi economici della grande distribuzione e delle multinazionali dell’alimentare, gli interessi ideologici di Ong e burocrati europei, gli interessi economici e ideologici dei filantropi turbocapitalisti che finanziano a piene mani progetti come la carne di laboratorio. La strada giusta per salute e ambiente sarebbe quella di educare il consumatore a conoscere i suoi veri bisogni alimentari e ad approfittare delle nuove tecnologie per individualizzare le diete. Si potrebbe riassumere così il contenuto di iFood. Come sottrarsi all’ideologia alimentare?, libro pubblic...