Spezziamo una lancia (in testa) agli arbitri

Di Fred Perri
06 Dicembre 2001
Compagni e amici, questa rubrica non ha mai dato addosso agli arbitri. Però ora è venuto il momento di spezzare una lancia. Sulla testa dei suddetti.

Compagni e amici, questa rubrica non ha mai dato addosso agli arbitri. Però ora è venuto il momento di spezzare una lancia. Sulla testa dei suddetti. Domenica ne hanno fatte troppe per continuare a tacere. Soprattutto mi chiedo, di fronte all’arrogante mediocrità di Cesari e Braschi, agli errori ripetuti di Trentalange e De Santis, perché il mio amico Tombolini non sia internazionale e loro sì; oppure perché gli sbagli di un arbitro galantuomo come Messina vengano subito messi alla gogna dai designatori Pairetto e Bergamo. Assistiamo a uno scadimento generale della categoria, amministrata sempre peggio, con conformismo e banalità. Ora che sono arrivato in fondo a questa tirata moralista e mi guardo un momento intorno, mi ritrovo circondato da dirigenti ottusi, allenatori scarsi, giocatori imbroglioni e tifosi scemi. A Bergamo uno di questi ultimi mi ha scambiato per un altro, eppure non sono molto confondibile, in tutti i sensi. Beh, ripensandoci, avete gli arbitri che vi meritate.

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.