
“Spunta Iris”. Il linciaggio delle presunte donne di B. prosegue. Ma per Procura e Anm «la barbarie contro Ilda Boccassini non ci intimidisce»
E adesso dopo Ruby e tutte le altre, squartatevi anche Iris Berardi (vedi foto gallery del Corriere della Sera eccetera), «nata nel dicembre 1991». Attenzione, la data di nascita non ci viene comunicata perché Iris era sicuramente minorenne quanto basta alle illazioni. E cioè, dicono le illazioni alle nuove 227 pagine della Procura inviate al Tribunale dei ministri, quando «sarebbe stata registrata il 21 novembre 2009 nella cella telefonica di Porto Rotondo». Segue: «Il 13 dicembre 2009 invece era ad Arcore». Su questa data non ci sono commenti. Vorrà dire che nel frattempo Iris aveva compiuto 18 anni?
Ed ecco il paralogismo della giustizia intesa come processo alle streghe: Iris non aveva ancora 18 anni nel novembre 2009; Iris fu registrata nella celletta di Porto Rotondo; Iris è una notoria prostituta, ergo «spunta un’altra minorenne». Spunta in che senso? Avete visto per caso un’accusa, un dibattimento, un qualcosa che lontanamente ricordi lo stato di diritto? “Spunta”, ovviamente, nel senso di portare legna che arde all’accusa, al processo, al rogo in piazza. E la linciata – per il solo articolo del Giornale sulla splendida “Rossa” – sarebbe la Bocassini? Ma via.
Inutile domandarsi: ma perché nessuno dice niente (eccetto le femministe alla Angela Azzaro e i compagni del manifesto Sansonetti) su questa lapidazione mediatica che si sta conducendo su ragazze, donne e prostitute? Anche loro, poiché sono carne utile a massacrare Berlusconi, non hanno alcun diritto e meritano soltanto di essere linciate prima e fuori da ogni processo?
Quanto alla «Berardi risulta agli inquirenti notoriamente come una prostituta». Ma se la Berardi era “nota come una prostituta” e lo era “agli inquirenti”, com’è che gli inquirenti non hanno fatto nulla per strappare una minorenne alla prostituzione? Inoltre, quanti milioni di cellette telefoniche spulceranno, di qui al 1994, per stabilire quanti campi di calcio è grande l’harem di Silvio Berlusconi?
Ps. Ricordiamo sempre l’antico motto: “Colpirne uno per educarne cento”. E pensiamo al giorno in cui, quando Berlusconi non ci sarà più, questo bel modo di fare giustizia riguarderà ognuno di noi.
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