
Stanza del buco? Roba vecchia. A Bordeaux propongono la «camionetta del buco»

Non bastava la stanza del buco. In Francia non è ancora partita la sperimentazione, che già la città di Bordeaux sta pensando a una novità, una versione mobile: la «camionetta del buco».
LA SPERIMENTAZIONE. All’interno della legge sulla Sanità, l’Assemblea nazionale francese ha approvato un emendamento per permettere l’apertura delle stanze del buco, dove i tossicodipendenti potranno consumare droghe illegali, ma in un luogo salubre. La sperimentazione, che non ha come obiettivo l’uscita dei drogati dall’incubo della dipendenza, dovrebbe partire alla fine del 2015 o all’inizio del 2016 e sarà fatta in tre città: Bordeaux, Parigi e Strasburgo.
COSTI MILIONARI. Il ministero della Sanità ha calcolato un costo di 800 mila euro all’anno per tutte le tre stanze, anche se secondo alcuni parlamentari il costo annuale di ciascuna è pari a 1,2 milioni di euro. La riuscita o meno del progetto sarà valutata dopo sei anni e un costo complessivo, per le tasche dei contribuenti, compreso tra i 4 milioni e 800 mila euro (come minimo) e un massimo di quasi 22 milioni di euro.
CAMIONETTA DEL BUCO. La città di Bordeaux, però, vuole fare di più: affiancare alla postazione fissa, una mobile. «Equipaggiato con due o tre posti per l’iniezione della droga in vena», una camionetta girerà per la città per trovare i tossicodipendenti ed offrirgli un luogo sicuro dove consumare la propria dose. A Bordeaux spiegano di volerlo fare, «come già sperimentato a Berlino, Barcellona e Copenaghen», per «facilitare l’accesso della stanza del buco ai tossicodipendenti più isolati».
TUTTO NASCOSTO. In questo modo, nessuno dovrà assistere a scene «dolorose»: «Una stanza del buco attira necessariamente il mondo di chi si inietta la droga e può dunque portare a scene dure o violente per gli abitanti di un quartiere». Basterà invece farli entrare tutti nella camionetta e nessuno si accorgerà di niente. Le camionette del buco, che ricordano molto i furgoni olandesi dell’eutanasia a domicilio, sono state proposte nel comune guidato dall’uomo di destra Alain Juppé, che probabilmente contenderà a Nicolas Sarkozy il posto da candidato a presidente della Repubblica dell’Ump nel 2016.
Foto droga da Shutterstock
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2 commenti
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Vorrei far notare che i programmi di recupero per aiutare i tossicodipendenti ad uscire dalla dipendenza da sostanze hanno due vantaggi rispetto alle stanze (od alle camionette) del buco:
– i tossicodipendenti vengono aiutati a smettere di drogarsi (cosa che con le stanze – o camionette – del buco non viene fatta);
– allo Stato costa meno aiutare un tossicodipendente a smettere di drogarsi che offrirgli una stanza – od un veicolo – in cui continuare a farlo.
Visto, dunque, che aiutare una persona a smettere di drogarsi è la via più giusta – ed anche più economica – per affrontare il problema della tossicodipendenza, perché ci si ostina con le stanze – o camionette – del buco, che costano tanto e non risolvono nulla?
Aiutare qualcuno a smettere di drogarsi, cosa auspicabile e meritoria, presuppone che quello voglia smettere di drogarsi.
In tutti gli altri casi, cosa proponi di fare?? Meglio procurargli un posto in cui drogarsi senza rischi per loro e senza disagi per la popolazione, o lasciarli ad insozzare i parchi pubblici?