
Stato palestinese? Il “no” dei terroristi
L’invito di Arafat ai palestinesi a non commettere attentati suicidi si è trasformato in un invito a commetterli; ciò significa che non esiste più una autorità politica palestinese. Il doppio combinato degli attacchi suicidi e delle invasioni israeliane ha ridotto a nulla sia l’esistenza territoriale che l’esistenza politica dell’Olp. Che si parli in queste condizioni di Stato palestinese può sembrare una ironia sulle rovine. Forse la prima iniziativa da prendere da parte di chi vuole ancora credere ad uno Stato palestinese è quella di cambiare la direzione dell’Olp, come chiede Sharon: ma è difficile che Arafat dimissioni e nessuno può abbatterlo di propria volontà. Curiosamente, la sua legittimità è assicurata da coloro stessi che compiono gli attacchi suicidi e vedrebbero nella sostituzione di Arafat un cedimento a Sharon. L’unica conclusione è la rioccupazione graduale da parte di Israele di tutta ”Giudea e Samaria”, cioè di tutti i territori, salvo per ora la striscia di Gaza. Gli israeliani hanno rivelato una fibra di ferro. Ognuno di essi è minacciato da una orribile morte o da peggiori ferite; eppure non esiste alcuna linea di dissenso dal governo, che comprede anche i laburisti. La diplomazia americana sembra ancora puntare su Arafat. Sarebbe forse opportuno notare che l’autorità dell’Olp non esiste più nel paese e che niente può restaurarla in realtà, perché essa è esistita come una guerra mantenuta mediante i trattati di pace, Arafat ha sempre contato sul fatto che egli poteva trattare la pace purché non la concludesse. La realtà che emerge è una sola: i palestinesi non accettano uno Stato israeliano in Palestina. Forse Bush è ormai convinto di questo fatto e non offre all’idea di uno Stato palestinese che un servizio di labbra.
è scoppiato il quinto conflitto israeliano palestinese; e gli israeliani si reimpadroniranno di tutto ciò che hanno concesso. E siccome nessun Stato arabo può far cessare gli attacchi suicidi, nessun Stato arabo può protestare contro l’occupazione israeliana dei territori. La guerra ai terroristi comporta il controllo del territorio da cui provengono. La parola dunque agli Stati arabi che però debbono combattere nel loro stesso territorio il radicalismo islamico, che si manifesta nei territori palestinesi. è dubbio che gli Stati arabi siano essi stessi veramente capaci di stipulare un trattato di pace con Israele. Così Sharon realizzerà di fatto la linea di Netanyau, che da tempo sostiene l’espulsione di Arafat: ma Sharon è più acuto, lascerà Arafat a Ramallah senza polizia, senza esercito, persino senza casa.
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