attentati
L'arcivescovo di Mosul Amel Nona nega a tempi.it le notizie di esplosioni e uccisioni di cristiani, che si sarebbero verificate negli ultimi giorni secondo l'agenzia Dpa e Avvenire, e al contrario afferma: «Qui ci sono segnali positivi, erano anni che non celebravamo una Pasqua così. È un bene per l'Iraq che l'America si sia ritirata».

Non hanno pace i nigeriani del Nord: durante le festività pasquali un'autobomba è esplosa a Kaduna vicino a due chiese, uccidendo almeno 40 persone, un'altra a Jos. Oggi, a Kano, la più grande città del nord, l'esercito ha disinnescato un ordigno individuato in un'autovettura parcheggiata in pieno centro.

Intervista a Ignatius Kaigama, arcivescovo di Jos, una delle città nigeriane più colpite dagli attacchi di Boko Haram: «La setta islamica rigetta la cultura occidentale e la cristianità ne fa parte, per questo ci colpiscono. Speriamo che il governo con l'esercito, l'intelligence e la polizia riescano a controllare la situazione, altrimenti le conseguenze saranno terribili»

Un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione in una casa a Mubi, nel nord-est del Paese, dove era in corso la veglia per una delle vittime dell'attentato di ieri. Le persone uccise appartengono al gruppo etnico Igbo, di fede cristiana. La setta islamista Boko Haram ha rivendicato il bagno di sangue
