Andrew Bolt, il giornalista (agnostico) più famoso d’Australia ci spiega perché è «impossibile» che il cardinale George Pell abbia potuto commettere gli abusi sessuali di cui è accusato. «È una caccia alle streghe in odio al cristianesimo e ai conservatori. Lui è un capro espiatorio»
L'accoglimento del ricorso, contro il quale si era scagliato la Procura di Victoria, non è ancora scontato. I sette giudici decideranno l'anno prossimo
John Finnis, filosofo del diritto dell'università cattolica di Notre Dame e professore emerito di Oxford, demolisce il verdetto che ha riconosciuto colpevole di abusi il cardinale australiano George Pell
Sotto processo per abusi sessuali in Australia, in un clima da «caccia alle streghe», anche se dovesse essere assolto in appello, il cardinale Pell dovrebbe vivere nascosto
Mercoledì e giovedì tre giudici dovranno innanzitutto decidere se accettare o meno il ricorso in appello di Pell. Il processo comincerà poi nel giro di due giorni. Gli argomenti della difesa
A tre settimane dal secondo grado di giudizio per il cardinale accusato di pedofilia, George Weigel solleva altre domande sulla campagna mediatico-giudiziaria contro di lui
Ecco perché chi ha a cuore la Chiesa (e lo stato di diritto) deve sperare che l’ingiusta condanna per pedofilia del “numero tre del Vaticano” sia rovesciata in appello. Sapendo che forse nemmeno così si fermerà l’isteria anticattolica
Secondo l'esperto di Diritto australiano, Jeremy Gans, «la difesa ricorrerà in appello perché la sentenza di condanna è stata irragionevole. E ha basi solide per sostenerlo»