Il ministro degli Esteri iracheno ha chiesto di intervenire contro l'Isil. Il presidente Usa ha deciso invece di rispondere di no. Intanto i jihadisti sunniti si impossessano della principale raffineria di petrolio del paese
Intervista a Gianandrea Gaiani, direttore di Analisidifesa.it: «Le armi erano dirette ai ribelli siriani considerati moderati. O qualcosa è andato storto o l'Arabia Saudita ha giocato sporco»
«Obama vuole appoggiare Maliki, Assad e l'Iran? O gli islamisti dell'Isil e i sunniti? In dodici anni Washington ha già fatto abbastanza errori». Intervista a Stefano Silvestri, ex presidente dell'Istituto affari esteri e consigliere del governo Renzi
Dopo l'avanzata dei jihadisti, la popolazione è in fuga. «L’esercito proverà a resistere, ma non è affatto certo che riuscirà a sconfiggere i terroristi».
Continua l'escalation irachena, ma intanto le diplomazie Usa e Iran sono al lavoro, insieme a quelle di Giordania, Emirati, Arabia saudita e Qatar. I miliziani dell'Isil pubblicano foto di esecuzioni di massa a nord di Baghdad
Del capo dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante esistono solo due foto. Scarne anche le informazioni: la sua conversione alla lotta armata sarebbe avvenuta in un campo di prigionia americano in Iraq, da dove fu liberato nel 2009
Presa Tal Afar. L'Isil consolida il controllo nell'Iraq del nord. I miliziani dichiarano di aver giustiziato 1.700 soldati iracheni. Stati Uniti e Iran potrebbero accordarsi per difendere Baghdad
Il giornalista della Stampa dichiara a tempi.it: «I jihadisti, con la loro bandiera nera, seguono gli ordini di un Dio crudele, sanguinario, battagliero. Bisogna rendersi conto di questo»
Domani 20 milioni di iracheni andranno alle urne per rinnovare il Parlamento mentre lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante da Fallujah marcia sulla capitale