bashar al-assad
Ammar Cheikh Omar, siriano 29enne e soldato dell'esercito di Assad, racconta al New York Times come è riuscito a disertare e scappare in Turchia e che cosa è stato costretto a fare nel suo paese: «Ero orgoglioso di essere siriano e invece sono diventato un soldato per un regime che voleva uccidere il suo stesso popolo».

Intervista a Luigi Geninazzi, inviato di Avvenire, che spiega a tempi.it la situazione in Siria e perché la Russia non mollerà Assad fino alla fine: «È l'unico alleato che gli rimanga in una zona geopolitica fondamentale come il Medio oriente. Il problema è che tra gli oppositori del regime ci sono salafiti armati e uomini di Al Qaeda. La guerra civile è già iniziata»

La denuncia è arrivata dall'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani, Navy Pillay: «La diffusione e la natura sistematica delle uccisioni, delle detenzioni, degli arresti e delle torture» inducono a ritenere tali atti «veri e propri crimini contro l'umanità». La reazione dell'ambasciatore siriano all'Onu: «Informazioni fuorvianti, affermazioni incredibili»

La repressione in Siria delle rivolte finora è costata 2.700 morti. Il documento europeo che prefigurava possibili sanzioni Onu è stato approvato da nove paesi con quattro astensioni ma Cina e Russia, scatenando l'ira generale, hanno posto il veto. Pechino: «Non interferenza». Mosca: timori per una nuova Libia

Secondo un sondaggio di Zogby e dell'Arab American Institute, i paesi del Medio Oriente non gradiscono più la presenza dell'Iran con tassi del 70 per cento. Il gradimento del regime degli ayatollah è sceso al 20/30 per cento. Alla base del voltafaccia del mondo arabo, l'appoggio dell'Iran ad Assad e al suo governo che reprime la rivolta siriana

Tempi.it ha raggiunto telefonicamente Pierangela Zanzottera, italiana che attualmente risiede in Siria, per capire la situazione nel paese dove continuano gli scontri tra esercito e rivoltosi e dopo che tre paesi arabi hanno richiamato gli ambasciatori: «A Homs la situazione è tranquilla, anche se di sera continuano le sparatorie. Il governo sta cercando di fare le riforme»

L'esercito ha compiuto rastrellamenti nella città della Siria centrale di Hama: 13 persone sono state uccise, almeno 67 ferite e una ventina arrestate. Sono avvenute sparatorie attorno alle barricate erette dai ribelli in città. Secondo un quotidiano saudita, Assad ha inviato soldati al confine con la Turchia dove già 10 mila siriani sono scappati
