Sedici anni dopo aver massacrato i suoi bambini, Geneviève Lhermitte ha ottenuto la morte assistita. La fine della sua terribile storia, nel paese che ha normalizzato l'iniezione letale, era solo questione di procedura
Secondo l'ultimo rapporto biennale, riguardante il 2020-2021, cresce il numero delle persone che scelgono la "buona morte" (5.145). In aumento le iniezioni letali per disabili e malati mentali
I violenti scontri nella capitale belga dopo la vittoria del Marocco non c'entrano con il calcio, ma sono il sintomo del fallimento di un multiculturalismo che non riesce a integrare. Da quei quartieri partirono gli attentati islamisti in Europa
La morte di Stato della ventitreenne belga è il segno più eloquente di come a trionfare oggi sia l'odio per il corpo, da eliminare se in conflitto con la psiche
Una ragazza di ventitré anni sopravvissuta agli attentati di Bruxelles nel 2016 ha chiesto e ottenuto la "dolce morte" per «sofferenza psicologica insopportabile». Oltre la tragedia personale, c'è un paese diventato fabbrica di morte
Con una storica sentenza la Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato il Belgio a modificare la legge sull'eutanasia, riconoscendo che i paletti previsti non sono sufficienti a impedire abusi
Il Comitato etico consultivo nazionale cambia idea (dopo soli 4 anni) e si esprime a favore della "buona morte". Il presidente ne approfitta e lancia una falsa consultazione nazionale invocando il «modello belga». Si preannuncia un disastro
Oggi la legge che ha depenalizzato la "buona morte" in Belgio compie vent'anni. Decessi decuplicati, paletti abbattuti, orrori diventati "normalità". Storia di un fallimento
Nel 2021, secondo i dati ufficiali, hanno ricevuto l'iniezione letale 2.699 persone. Un terzo aveva meno di 60 anni, uno su tre ha ottenuto la "buona morte" per problemi comuni legati alla vecchiaia