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Nicola Imberti spiega a Tempi che cosa è successo e quali conseguenze avranno le ultime sedute parlamentari: «Di Pietro sta strizzando l'occhio alla destra sociale e così spera di raggiungere un 13% di votanti. Se lui e Berlusconi hanno confabulato assieme è perché questo atteggiamento fa comodo al premier, che vede Bersani indebolito e la sua posizione in Parlamento stabile»

All'ombra del Vesuvio, l'ex leader di Confindustria Antonio D'Amato intesse alleanze politiche a sostegno di De Magistris. E intanto una parte degli industriali potrebbe dare un appoggio economico al piano politico del nuovo sindaco. Inedito laboratorio politico? Per l'editorialista del Corriere Antonio Polito va in scena una vecchia legge della politica

Stefano Filippi commenta a Tempi il significato, politico e non, della vittoria del sì ai referendum: «Berlusconi sta cadendo vittima delle sue promesse mancate, non della sinistra o dei magistrati. Ieri ha perso il riformismo, sia di destra che di sinistra: stiamo tornando a uno statalismo che vuole la gestione pubblica di ogni cosa. Il governo deve ridare spazio alle realtà vive della società»

Bersani è convinto di farcela, ma la storia recente dice che la sfida è quasi impossibile. Nessuna consultazione ha superato lo sbarramento del 50% più uno negli ultimi 16 anni (un quarto degli italiani non vota più). Non bastano i voti di tutte le opposizioni, servono anche quelli della metà degli elettori di Pdl e Lega Nord
