Da destra a sinistra, le forze politiche tendono sempre più ad affidarsi esclusivamente al successo dei rispettivi capi. Che però, quando affondano o “divorziano”, trascinano tutto giù con sé
Nella politica ridotta a gioco, lui è un fuoriclasse. Calenda dice: «Non mi ha fregato», e farglielo credere è il vero capolavoro politico del leader di Italia viva
Rassegna ragionata dal web su: il contributo di magistratura, politica e stampa al processo di disgregazione che ha portato l’Italia dalla Prima Repubblica a Giuseppe Conte e Elly Schlein
Terzo Polo a fine corsa? Vedremo. Quel che è certo è che la “competenza” non è un progetto politico. E poi, se va male, accusare gli elettori di «sbagliare a votare»
Con un sistema elettorale che mette di più al centro le singole persone, gli elettori hanno scelto non chi li rappresenta meglio, ma chi secondo loro potrebbe governare meglio. Perché non fare così anche a livello nazionale?
Rassegna ragionata dal web su: la crisi del centrosinistra e quella dello Stato; l'astensione figlia del commissariamento della democrazia voluto da Napolitano; il qualunquismo tecnocratico di Calenda; l'atlantismo di Meloni che piace agli Usa
Carlo Calenda non si capacita della vittoria del centrodestra in Lombardia, una Regione così mal governata che pare impossibile che sia da quasi trent'anni sempre in mano alla stessa coalizione
A Milano sono in campo 6 candidati (che hanno ricette simili e che si rivolgono alla stessa fetta di elettorato) in 6 partiti diversi. Vogliamo farci una domanda?