casini
Angelino Alfano ha annunciato ieri che non sarebbe andato alla sera al consueto vertice con Pier Luigi Bersani, Ferdinando Casini e Mario Monti. Il segretario del Pdl: «Se lì mi devo incontrare per soddisfare sete di poltrone Rai o per far avvicinare Bersani con Vendola e Di Pietro sui temi della giustizia, sarebbe solo un teatrino della politica a cui mi sottraggo».

Tutti per l'Italia. Questo sarebbe il nome che piace a Silvio Berlusconi per andare oltre il Pdl. Una sorta di grande coalizione "da Fioroni a Formigoni" che mandi in soffitta il Pdl (il cui nome e acronimo non piace al Cavaliere) e che riunisca le forze moderate italiane. Dentro il Terzo Polo e il Pd e fuori le estreme (Lega e sinistra radicale).

Intervista a Giuseppe Calderisi (Pdl), esperto di sistemi elettorali: «Esistono sistemi a base proporzionale come in Spagna, che con esiti maggioritari consentono un ottimo funzionamento del bipolarismo. Il sistema non deve permettere unioni solo a scopi elettorali. Casini vuole una legge che gli permetta di fare l'ago della bilancia senza avere i voti».

Il Cavaliere a tutto campo sulla manovra appena approvata al Senato: «I prossimi provvedimenti andranno discussi». Sulla Lega: «Loro fanno opposizione e si divertono molto». Crede ancora in un riavvicinamento con l'Udc e commenta favorevolmente (o con una punta di perfidia?) il probabile arrivo di Montezemolo. Poi saluta il giudice De Pasquale: «È Natale e io sono buono»

Il presidente del Consiglio Mario Monti ha presentato alla Camera la manovra da 30 miliardi lordi contro la crisi: «Le misure si basano su tre principi: rigore, equità, sviluppo. Con questo pacchetto salveremo l'Italia e l'Europa dal baratro». Ma all'uscita del Parlamento Silvio Berlusconi dichiara: «O mettono la fiducia o non sarà approvata»

È critico il professore Luca Diotallevi nei riguardi dei cattolici presenti in Parlamento. E ai microfoni di Radio Tempi l'autore de "L'ultima chance" definisce il Terzo polo «un neo centrismo che ha interessi opposti a quelli degli elettori cattolici, perché cerca un assetto nel quale chi vota non conta nulla»

Si può fare i moderati, cioè non negare di avere pesanti responsabilità nel fatto di esser finiti scavallati per inconcludenza, non alzare muraglioni ai tecnici, e non tagliare i ponti con la Lega? Pubblichiamo la rubrica "Non sono d'accordo" di Oscar Giannino, uscita sul numero 47/2011 di Tempi in edicola
