Il racconto di Marco De Petro, dall’entusiasmo per la proposta di una presenza unitaria e originale dei cattolici in politica, al primo ingresso di esponenti del Mp nelle liste della Dc
Così Buttiglione nel 1978 spiegava l’importanza e gli elementi generatori di una unità che «non è imposta ed è liberante, capace valorizzare tutte le esperienze, il contrario della chiusura»
Così negli anni Settanta, davanti alle divisioni del mondo cattolico e alla crisi della Dc, prese corpo a partire da Cl il desiderio di una presenza chiaramente cristiana nella società
«È singolare che nel cristianesimo ci sia un albero all’inizio del rapporto tra l’uomo e Dio e ci sia un legno, una croce, all’inizio della strada per la riconnessione al Padre. Su un legno ha esalato l’ultimo suo respiro». Incontro con Andrea Maroè, tree climber
La maggioranza dei praticanti e il clero sono schierati con i conservatori, ma c'è chi critica "l'alleanza trono-altare". Voci da Varsavia a pochi giorni dalle elezioni politiche: «Se vince l'opposizione sarà Berlino a decidere per noi»
La lezione di monsignor Manfredini nel 1976 davanti a un movimento di fedeli uniti dall’urgenza di difendere «l’incidenza dell’evento di Cristo sulla storia del mondo»
Con la sua relazione al secondo convegno di Cl sulla scuola nel 1976 il grande filosofo anticipò le sue celebri tesi sul rischio di una resa della Chiesa all’egemonia gramsciana
Anno 1975, Buttiglione spiega perché l’impostazione comunista gramsciana, incentrata più sulla «presa del potere» che sull’interesse del proletariato, non poteva che creare un «condominio fra Pci e capitalismo avanzato»
L’insignificanza dei cristiani inizia con la separazione tra teoria e prassi, tra il lavoro politico e l’esperienza di una Chiesa concreta. In questo progressisti e tradizionalisti non sono poi così distanti. La riflessione di Buttiglione (1975)