Il presidente non ha offerto agli elettori una visione nazionale, ma si è ispirato allo stile della politica di Chicago, con un solido blocco democratico fondato sulla minuta composizione delle divisioni etniche
L’hashtag preferito di Matteo è #iocicredo. In amore bisogna crederci in due, ma in politica in di più. Ora che tutti lo danno vincente quell'amore non consumato sembra essersi consumato
Così la sbornia collettiva da social network ha ubriacato la politica, rendendola schiava di un consenso misurato in click. Torna la sindrome da referendum permanente
Berlusconi è stato sottovalutato ma rappresenta le energie che vogliono ancora uno Stato italiano. Bonanni è l'unico uomo pubblico italiano che oggi si prenda dei rischi
Ferrara ha scritto un editoriale perfetto sulla situazione politica italiana: Bersani che è riuscito a perdere il dopo elezioni dopo non aver vinto le elezioni, il problema Prodi al Quirinale e il «generale fortunato» Renzi.
Non è un avatar, non è un robot. È un uomo che faceva "marchette" e che è rimasto alla rabbia di quell'incidente dell'81. Ma quel che oggi è "movimento" rischia di diventare "sovvertimento”
Bersani si copre di ridicolo nel cercare vanamente di "fare scouting" coi grillini. Loro non ubbidiscono a Grillo perché è il loro leader, ma perché è il loro mullah. Meglio di tutti l'hanno capito la ex Iena Sciortino e Giuliano Ferrara
Il 72 per cento degli elettori di centrosinistra e il 66 percento di quelli del Movimento 5 Stelle sono favorevoli ad un alleanza tra Pier Luigi Bersani e Beppe Grillo. Nessuno vuole Berlusconi
La confusione è grande nel partito democratico. L'unica cosa (forse) certa è che si tenterà un accordo coi grillini e si dirà no a un governissimo con Berlusconi.