Egitto

Redazione
19 Dicembre 2011
Ieri sono avvenuti gli scontri più sanguinosi da novembre davanti alla sede del governo. I manifestanti chiedevano le dimissioni del governo e l'abbandono del potere da parte delle forze armate. I soldati li hanno attaccati: otto morti e 300 feriti. Il premier Ganzuri: «L'Egitto ha bisogno dell'unità, siete dei controrivoluzionari»
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Elisabetta Ponzone
19 Dicembre 2011
Haiti. Egitto. Repubblica democratica del Congo. Kenya, campo profughi di Dadaab. Sono i quattro progetti sostenuti quest’anno dalla campagna Tende di Avsi. Filo conduttore dell’iniziativa: l’educazione. Le immagini e tutte le indicazioni per sostenere il lavoro dell'onlus nei quattro angoli del mondo. Pubblichiamo l'articolo uscito sul numero 50/2011 di Tempi da oggi in edicola
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Daniele Ciacci
12 Dicembre 2011
Alle elezioni parlamentari in Egitto non ci sono solo liberali, Fratelli Musulmani e salafiti. Visto che un terzo della popolazione egiziana è analfabeta, gli oltre 200 partiti iscritti alle elezioni si sono sbizzarriti per scegliere i loghi in grado di richiamare l'attenzione dei votanti: frullatori, sedie, ombrelli, semafori, shuttle, pianoforti, cannoni e molto altro
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Redazione
02 Dicembre 2011
In Egitto al primo giro di votazioni, nei primi nove governatorati su 27, gli islamici prevalgono. I Fratelli Musulmani, i meglio organizzati, e gli estremisti salafiti guadagnano molti consensi. Devono ancora votare 35 milioni di persone. P. Greiche, portavoce Chiesa cattolica: «Le formazioni radicali islamiche non hanno ancora vinto del tutto»
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Redazione
30 Novembre 2011
Ieri è stato il primo giorno di elezioni in Egitto per nominare il Parlamento. Si va avanti oggi, poi il 14 dicembre e il 3 gennaio. I Fratelli Musulmani vengono accusati di irregolarità ma non ci sono stati incidenti. Affluenza alta, tante le donne nei seggi. Piazza Tahrir divisa tra chi boicotta il voto e chi pensa che sia l'unico modo per affrontare l'esercito
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Leone Grotti
30 Novembre 2011
Intervista al videoreporter per Reuters e Associated Press Simon Hanna: «I Fratelli Musulmani fanno campagna elettorale fuori dai seggi insieme ai salafiti e a tanti altri, anche se è vietato. In piazza Tahrir chi boicotta il voto lo fa perché non vuole legittimare l'esercito, che potrebbe sfruttare a proprio favore la buona riuscita delle elezioni»
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