Elezioni
Ieri è stato il primo giorno di elezioni in Egitto per nominare il Parlamento. Si va avanti oggi, poi il 14 dicembre e il 3 gennaio. I Fratelli Musulmani vengono accusati di irregolarità ma non ci sono stati incidenti. Affluenza alta, tante le donne nei seggi. Piazza Tahrir divisa tra chi boicotta il voto e chi pensa che sia l'unico modo per affrontare l'esercito

Intervista al videoreporter per Reuters e Associated Press Simon Hanna: «I Fratelli Musulmani fanno campagna elettorale fuori dai seggi insieme ai salafiti e a tanti altri, anche se è vietato. In piazza Tahrir chi boicotta il voto lo fa perché non vuole legittimare l'esercito, che potrebbe sfruttare a proprio favore la buona riuscita delle elezioni»

Intervista al governatore lombardo che lunedì parteciperà al summit della Lega Nord in via Bellerio. «Non vi è nulla di carbonaro né di clandestino». Per Formigoni «sul territorio il rapporto tra Lega e Pdl regge benissimo, a livello nazionale noi del Pdl abbiamo detto "sì" al governo Monti, pur non identificandoci con esso. Questo è un momento di sospensione del bipolarismo».

Per Giorgio Napolitano la riforma della giustizia è un «obiettivo indifferibile». Il procuratore generale di Torino Marcello Maddalena propone a Tempi.it: «Separiamo nel Csm chi ha funzioni disciplinari da chi ha compiti amministrativi e limitiamo, per non dire eliminiamo, l'influenza delle correnti sulla scelta dei magistrati che entrano nel Csm»

La differenza fra Egitto e Marocco sta principalmente nella monarchia e in una dinastia capace di fare politica. I marocchini che preferiscono la monarchia e una politica molto gradualista di riforme democratiche sono di più rispetto a quelli che vogliono un'avventura rivoluzionaria in stile Egitto. E i risultati sono gli stessi

«I miei soli nemici saranno la disoccupazione, il deficit, il debito. Non ci saranno miracoli, non li avevamo promessi, ma con lavoro, serietà e costanza i risultati arriveranno». Così Mariano Rajoy dopo la vittoria delle elezioni in Spagna, con il 44 per cento delle preferenze ottenute, cioè la maggioranza assoluta in Parlamento con 186 deputati

Tra sabato e domenica 13 morti e migliaia di feriti. I manifestanti in piazza Tahrir chiedono all'esercito di lasciare la guida del Paese. Dura la reazione delle forze armate che spara sulla folla. Le elezioni del 28 novembre sembrano a rischio, i Fratelli Musulmani chiedono che non vengano rinviate o sarebbe un «colpo di Stato»

Anticipiamo alcuni stralci dell'intervista che apparirà sul numero 46 di Tempi in edicola da domani. Per il governatore lombardo «sarà necessario fare una riforma elettorale prima di andare alle prossime elezioni». «No a patrimoniale pesante, sì a un aggiustamento delle pensioni». «Siamo bipolaristi, ma vogliamo le preferenze». Io candidato Pdl? «Vedremo. C'è una mia disponibilità»

Roberto Formigoni chiarisce di non essere interessato a cariche da ministro nel possibile "Governo Monti". «Non ho chiesto di farne parte, dovrò deludere chi si aspetta una successione in Lombardia». Ieri era a Porta a Porta. Oggi, sul Corriere della Sera, Maurizio Lupi dice di essere per le larghe intese, ma contro l'inciucio e il ribaltone
