La preoccupazione tedesca per la vittoria in Francia del Nuovo fronte popolare, l'esigenza di allargare le basi sociali e politiche delle democrazie Ue, il gioco delle tre mozioni di Pd, M5s e PiùEuropa. Rassegna ragionata al web
La trovata che ha permesso al presidente francese di sconfiggere la favorita Marine Le Pen, gli errori del Rassemblement national, la sterilità del “metodo consociativo” di Parigi e Berlino. Rassegna ragionata dal web
La nostra presidente del Consiglio può smarcarsi dall'isolamento cui la vogliono costringere Scholz e Macron. Usando il Mes e i dazi sulle auto elettriche cinesi. E, extrema ratio, strizzando l'occhio alla Cina
Oggi si sfidano a Euro 2024 le due Nazionali che nel 1954 si giocarono il Mondiale in una finale epica sotto la pioggia in cui i tedeschi, sfavoriti, indossarono per la prima volta le scarpe con tacchetti interscambiabili. E vinsero
Grandi giornali «sotto shock»: anche i giovanissimi alle europee si spostano a destra. Lo stereotipo del ragazzo green, radical chic, pro Lgbt va molto forte sui social, meno nelle urne. È una buona notizia
In tutta l’Ue gli elettori hanno premiato le forze di destra, ma sono già partite le manovre per estromettere i conservatori dal potere. «Non c’è bisogno della Meloni e dell’Italia», afferma l’ex presidente della Commissione, Juncker. Così si svilisce la democrazia
Nonostante la batosta alle Europee, il cancelliere tedesco non può essere sfiduciato. A meno che la litigiosa coalizione che lo sostiene non vada in crisi sull'approvazione del bilancio
L'alleanza tra moderati e conservatori in Italia può essere un modello in Europa. Spetta a Meloni il compito di spostare l'euroelefante verso politiche più razionali su green e difesa
«L'Unione si sposta a destra. Macron e Scholz pagano le loro operazioni spericolate. Gli elettori sono stufi di politiche green e apertura ai migranti. Ignorare i conservatori? Come un calcio nei denti a chi ha votato». Intervista al politologo Giovanni Orsina
Se i paesi dell'Europa centrale e orientale subissero un attacco, l'Alleanza sarebbe in grado di garantire «meno del 5% delle capacità di difesa aerea necessaria». L'Ue è conscia del problema ma i Ventisette non fanno che litigare