È diventato una scusa, un alibi, qualcosa a cui attaccarsi, al posto del tram (taches al tram, come si dice a Milano), quando non si vince. Non come una bella intercettazione
«Poi non sorprendetevi se gli italiani non si fidano più di magistrati e cronisti». Intervista ad Annalisa Chirico, presidente di "Fino a prova contraria"
C’è un giudice che si è stufato di tacere. Dialogo con Piero Tony, alla ricerca del filo d’Arianna che ci porti fuori dal dedalo giustizialista in cui siamo imprigionati da vent’anni
L’ultima vergogna che macchia la politica italiana? A decidere le nuove norme sulle intercettazioni, ormai s’è capito, non sarà il Parlamento, ma le procure
Dice di credere «nelle sentenze, non nelle veline che violano il segreto istruttorio». Ma mica sempre, dipende. Dipende da cosa gli conviene in quel momento
Da Torino a Napoli, è partita una inedita crociata contro lo spaccio illegale di «intercettazioni irrilevanti». A guidarla sono i capi procura. Speriamo che serva
Il procuratore capo di Roma ha dettato una serie di regole in materia di intercettazioni per evitare che inutili «dati sensibili» finiscano nelle carte. Un’ottima idea (quasi)