«Ho letto Memorie di una casa morta e vorrei proporvene tre brani per farvi capire che la vita qui dentro non è necessariamente più faticosa della vostra». Quarantunesima lettera da San Vittore
«Nel nuovo raggio, dove adesso sono stato trasferito, sono con la parte più evoluta della popolazione carceraria: i lavoranti e qualche colletto bianco». Trentasettesima lettera da San Vittore
«Lasciati i resti della mitica 107 sono stato trasferito. Per ora ho tre compagni: un algerino, un tunisino e un marocchino». Trentaquattresima lettera da San Vittore
«Domenica. Oggi alla Messa delle 8, nella famosa "rotonda", lì dove partono i bracci del carcere, sono stati cresimati una ventina di detenuti». Ottava lettera dal carcere di San Vittore