Seif al-Islam dovrebbe essere giudicato dalla Corte criminale internazionale per crimini contro l'umanità o da Tripoli. Invece è nelle mani di una milizia ribelle: «Lo impiccheremo noi».
La polizia non è riuscita a fermare un gruppo di persone non identificate che si accanivano contro l'edificio. Forse si tratta di una risposta alle manifestazioni avvenute al Cairo.
È successo lo scorso 3 febbraio: gli uomini hanno anche cercato di ferire due sacerdoti copti, p. Paul Isaac e il suo assistente. Ministero: «Quanto accaduto è in contrasto con l'islam».
È successo ieri. Un uomo armato con una scusa è entrato nella chiesa di San Francesco e ha fatto fuoco, mancando il sacerdote. Monsignor Martinelli: «Gesto sorprendente, siamo molto preoccupati».
I cristiani egiziani sono stati arrestati questa settimana dopo l'attacco dei salafiti a una chiesa di Bengasi. Vescovo copto: «Erano in Libia a lavorare, non a fare proselitismo».
Il generale siriano Salim Idriss chiede che l'Occidente aiuti i ribelli inviando armi e munizioni: «Tra tre mesi l'Ue si riunirà di nuovo, ma quante persone saranno già morte? Ventimila?».
L'accusa è di essere missionari intenti a fare proselitismo distribuendo materiale cristiano. Dalla caduta di Gheddafi la vita dei cristiani in Libia è molto dura.
È la testimonianza del giardiniere del cimitero cristiano italiano di Tripoli: «I resti di ossa umane vengono prese dalle tombe e sparpagliate per il cimitero».