Riconosciute le armi in dotazione ai terroristi in Mali: sono quelle dell'arsenale di Gheddafi, vendute ai qaedisti dopo la guerra in Libia sponsorizzata dalla Francia, che ora combatte in Mali.
Ha lasciato ieri il ruolo di segretario di Stato. Ha saputo gestire fasi cruciali, dal surge in Afghanistan alle primavere arabe, dalla minaccia nucleare iraniana al conflitto libico, sino alla recente crisi nel Sahel.
In Nigeria Boko Haram continua a fare attentati, in Mali interviene tutta l'Africa, l'Algeria è stata attaccata, i paesi europei chiedono ai concittadini di andarsene dalla Libia. Dobbiamo preoccuparci?
Intervista a Fausto Biloslavo, giornalista e inviato di guerra: «Le fonti non sono certe, non si sa ancora il numero dei morti in Algeria. Ma queste nuove Al Qaeda sono riuscite a colpire subito per rappresaglia all'attacco in Mali».
Mohamed al-Magariaf si trovava nel sud in missione diplomatica. A metà dicembre il governo libico nel tentativo di riprendere il territorio ormai in mano alle milizie armate, aveva dichiarato il sud della Libia "zona militare".
Il 17 dicembre 2010 il tunisino Bouazizi si dava fuoco per protestare, dando inizio alla Primavera araba, che ha fatto cadere i regimi di Tunisia, Libia e Egitto. Nei tre paesi, però, ora comandano confusione, crisi e estremismo islamico.
Secondo la Cia «per Al Qaeda la Libia del dopo Gheddafi è un'opportunità fantastica per espandersi». Al Qaeda insegnerebbe alle bande libiche tecniche di guerriglia, addestrandole, in cambio avrebbe accesso all'arsenale di armi rubate a Gheddafi.
In Qatar è stato condannato all'ergastolo il poeta Ajami per avere criticato l'emiro. Ma come, Al Thani non difende più la libertà degli arabi come ha fatto finanziando i ribelli libici e siriani?
Milizie rivali semi-legali si contendono il centro di Tripoli. La polizia, impotente, non interviene. Mercoledì è stato nominato il nuovo governo libico ma a Bengasi, e non solo, comandano ancora truppe irregolari.