Martino Cervo su La Verità: Morto a 65 anni il fondatore di «Tempi». Giovane avanguardista di sinistra, incontrò la sua rivoluzione con don Giussani. Scrittore, giornalista, poi politico. Odiava i tiepidi
Ha lottato per morire nello stesso giorno di don Pontiggia, ha avuto un rapporto filiale con Giussani, non amava i clericalismi di comodo. Era la quintessenza della ciellinitudine, con un più di dinamite
La sera in cui è morto, Amicone era a cena con Fabio Cavallari, il suo amico "bertinottiano", che su Tempi aveva raccontato come era nato il loro rapporto
I messaggi delle Trappiste di Vitorchiano, Scuola di Cultura Cattolica e il Comune dei Giovani di Bassano, Esserci e Vivere salendo per la morte del nostro fondatore
Messaggio dal Paraguay. «Il Signore mi ha sempre concesso il dono dell'amicizia come compagnia vocazionale. Dall'amicizia nasce la carità, così come Cristo si propone al mondo»
Con lui era un continuo venire provocati da quelle sue frasi seriamente ironiche che svelavano una concezione sempre positiva, ultimamente positiva di tutto
Mi ricordo tutto: Gigi in mezzo a una montagna di scartoffie libri giornali che mi ascolta e poi mi dice: «Vai, vai. Scrivi, vedi tutto, mandami tutto!».
Da quando Cristo lo afferrò, facendolo Suo attraverso l’incontro con don Giussani, Luigino non si è più strappato di dosso quel “fatto”; tutta la sua vita è trascorsa nel movimento, che ha seguito con ingenua baldanza e irruente passione
Amicone era unico per come leggeva gli articoli dei suoi redattori. Irruente e curioso, bastian contrario ma senza posa. Ti immagino in compagnia di Pontiggia e di Giussani, mentre discutete accalorati, con tutta l’Eternità a disposizione