maoisti
Il 61enne ricercatore laziale è tornato libero dopo essere stato catturato dai ribelli indiani nello stato di Orissa: «Un'esperienza spaventosa, voglio tornare subito in Italia». Intanto, dopo "l'atto di buona volontà" dei leader dei sequestratori, Sabyasachi Panda, proseguono le trattative per il rilascio dell'altro italiano rapito, Paolo Bosusco.

Intervista a padre Ajay Singh, direttore dei servizi sociali dell'arcidiocesi dove Paolo Bosusco e Claudio Colangelo sono stati rapiti. «I guerriglieri vogliono essere forti nelle trattative con il governo. Chiedono che i tribali e i dalit abbiano più dignità. Ma non possono ottenerlo con le armi, la Chiesa invece aiuta ogni giorno».

Scadrà oggi il secondo ultimatum per la liberazione di Paolo Bosusco e Claudio Colangelo. Padre Ajaya Singh spiega: «C'entra la situazione politica della regione, dove la brutalità delle operazioni anti-guerriglia colpisce anche innocenti e spinge molti a provare simpatia per i maoisti e a fornire loro supporto».

Bosusco Paolo e Claudio Colangelo sono stati catturati il 14 marzo da un gruppo di 30 maoisti, che li accusano di aver fatto foto ad alcune donne tribali che si bagnavano nel distretto di Kandhamal, in Orissa. I maoisti nella zona difendono la vita dei tribali ma il governo continua a non ascoltare le loro richieste. Tante le richieste per il rilascio.
