Gentile padre Aldo, sono Mariastella, ho 25 anni. Ti scrivo perché ho una domanda grande a cui non riesco a trovar risposta. Da 4 anni convivo con ansia e depressione. Ho paura della vita. Non riesco a staccarmi dai 20 anni di vita in cui mio padre picchiava me e mia mamma. Vivevamo in un […]
Lettera bella e spiritosa di un carmelitano che ha aperto la sua porta ai profughi. Il Natale, i regali e l'assistenza a un parto («certe cose non me le hanno spiegate quando studiavo teologia»)
La ricerca, la gioia di vedere la stella, un incontro che cambia tutto. La vicenda dei Re Magi è quella di ogni cristiano: il Natale non finisce ma diventa vita
Ti ringrazio per avermi fatto conoscere la colpa, il peccato e la pena. È stata la violenza inferta e subita a farmi sentire nella carne il dolore altrui, quella compassione che può ancora tutto salvare
Il patriarca dei cristiani perseguitati in Iraq ricorda che questo «non è stato un anno solo nero. Abbiamo perso tutto, ma abbiamo salvato la cosa più importante insieme alla vita: la fede»
«Possiamo immaginare lo stupore dei Magi davanti al Bambino in fasce! Solo la fede permise loro di riconoscere nei tratti di quel bambino il Re che cercavano»
Oggi Benedetta ha acceso le luci dell’albero perché è malata. Sennò di giorno non le accende. Ha l’angoscia che si spengano sul più bello. Mi ha chiesto: papà, quanto durano le luci?
Il racconto di padre Dionisio Ferraro, missionario da quarant'anni in Guinea Bissau: «Se i cristiani festeggiano ancora il Natale devono ringraziare solo i musulmani. La cosa più difficile? Far capire che a Dio si può dare del "tu"»
Per lo sheikh Younes Laaboudi Laghzawi, che ha parlato alla Gran moschea d'Echirolles à Grenoble, «la nostra religione proibisce ai musulmani di imitare gli infedeli»