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Anche il meno leghista, il meno britannico, il meno berlusconiano, il meno euroscettico degli osservatori non potrebbe non restare perplesso alla lettura delle motivazioni che hanno spinto ad assegnare all’Unione Europea il premio Nobel per la pace 2012, che oggi è stato consegnato al terzetto costituito dal presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, dal presidente […]

Fausto Biloslavo, l'ultimo giornalista italiano ad intervistare Muammar Gheddafi, racconta la morte del raìs: «L’azione è stata combinata dalla Nato per colpire Gheddafi, evitando di consegnarlo al tribunale dell’Aia e di assistere al conseguente show mediatico. Il lavoro sporco è stato lasciato ai nuovi rivoluzionari». Poi un ricordo: «Mi disse: morirò combattendo»

Secondo le testimonianze più attendibili, il convoglio su cui viaggiava il leader libico Muammar Gheddafi è stato bombardato da un drone della Nato e solo dopo preso dai ribelli. Inutile far finta ora, per dar la gloria agli scalcagnati insorti libici, che le squadre della Cia americana, lo Special Air Service britannico, il Commandement des opérations spéciales francese e i commando del Qatar non ci fossero

Il triangolo della morte è costituito dai tre paesi, che sono il primo, il secondo e il quinto paese del mondo per numero di omicidi in rapporto agli abitanti. La causa è l'ingresso nella regione dei cartelli messicani del narcotraffico. Il presidente guatemalteco Alvaro Colom ha chiesto l'istituzione di «una forza in stile Nato» dei paesi dell'America centrale per combatterli

Il Gruppo di contatto ha riconosciuto i ribelli del Consiglio nazionale transitorio come «legittima autorità di governo in Libia». Sarà soltanto l'inviato Onu, Abdel-Elah al-Khatib a negoziare un accordo con Tripoli e Bengasi. Gheddafi: irrilevante. I bombardamenti Nato andranno avanti anche per il Ramadan

Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha dichiarato attraverso un video che «la Nato continuerà la sua missione perché se ci fermiamo un numero imprecisato di civili perderebbero la vita». Intanto il ministro Frattini propone come «ipotesi di lavoro» di sospendere le ostilità per formare un corridoio umanitario

I ribelli hanno preso Yafran e sono a 70 km da Tripoli. Ieri Gheddafi ha inviato un messaggio audio e uno video, dove afferma: «Non abbiamo paura dei vostri missili, non ci arrenderemo, le tribù sconfiggeranno le truppe armate». Intanto però i raid Nato si fanno più pesanti: distrutti edifici attorno al compound di Gheddafi, colpita anche la residenza del rais

Nuovi raid Nato sulla capitale libica, si vede il fumo che si alza dal complesso in cui si trova la residenza di Muammar Gheddafi. Il vicario apostolico di Tripoli, monsignor Martinelli: «Bombardamenti sempre più aggressivi». Oggi a Bengasi l'inviato del Cremlino Margelov incontra il leader del Cnt: «La Russia sarà il ponte tra Bengasi e Tripoli»
