Il patriarca dei cristiani perseguitati in Iraq ricorda che questo «non è stato un anno solo nero. Abbiamo perso tutto, ma abbiamo salvato la cosa più importante insieme alla vita: la fede»
Il nostro inviato tra i cristiani rifugiati. Gli scatoloni, le pulizie, le feste senza regali. E la Messa con il patriarca Sako e il primo ministro del Kurdistan Barzani.
Voci e storie da un esodo di proporzioni bibliche. In Kurdistan non c'è più spazio: «Facciamo appello a tutti i paesi di tradizione cristiana e non solo, affinché le famiglie di Mosul, Ninawa e Qaraqosh non vengano sradicate dalla loro terra»