Ancora un presunto caso di blasfemia in Pakistan. Succede a Karachi, dove Ryan, 16 anni, avrebbe inviato ad amici musulmani un sms blasfemo. Ora la polizia l'ha preso in custodia, la sua casa è distrutta.
Malala Yousafzai, 14enne attivista per l'istruzione delle ragazze in Pakistan, ieri ha subito un attentato dei talebani. Colpita alla testa, si è salvata. La ragazzina ha denunciato le violenze dei talebani a 11 anni.
Tre dei quattro testimoni che avevano accusato Khalid Jadoon Chishti, l'imam che ha fabbricato le prove contro Rimsha, hanno ritrattato. Bhatti: «Ma lei sarà assolta»
Sospeso il caso della cristiana pakistana accusata di blasfemia fino al 17 ottobre, quando l'Alta corte deciderà se chiudere il suo caso. L'imam che l'ha accusata ingiustamente sarà processato per blasfemia.
La polizia pakistana ha consegnato al tribunale giovanile le indagini svolte su Rimsha, cristiana di 14 anni accusata falsamente di essere blasfema: «Non ci sono prove contro di lei».
I musulmani oltre a colpire la chiesa luterana di San Paolo, hanno anche dato fuoco a una scuola, una biblioteca e alle case di quattro religiosi. Premier pakistano: «Questo è contro l'islam».
Succede a Hyderabad. Haji Nasrullah Khan si è rifiutato di chiudere il suo negozio per solidarietà alle proteste. È accusato di avere in questo modo implicitamente appoggiato il film. Per la polizia l'accusa è infondata.
Intervista al consigliere speciale del primo ministro per l’Armonia nazionale e fratello di Shahbaz Paul Bhatti, che ha seguito da vicino la vicenda di Rimsha: «Sono ottimista per una modifica della legge».
Succede a Essa Nagri, sobborgo cristiano periferico di Karachi. In due settimane estremisti islamici hanno ucciso quattro cristiani. Gli ultimi due giorni fa. I 50 mila abitanti hanno eretto un muro per difesa.
«In questi giorni è condannato da ogni parte il film contro Maometto, dobbiamo però nello stesso tempo non avere complessi di inferiorità nel denunciare gli abusi quando colpiscono con ogni evidenza delle minoranze inermi»