Cosa può rendere possibile il mantenimento di un minimo di consuetudini umane pacifiche tra due mondi così radicalmente divisi nella concezione della vita? Benedetto XVI nella faglia che divide l'Occidente dall'islam
È successo domenica scorsa a Karachi a Noman Ansari, imprenditore e blogger: «Anche in Arabia Saudita potevo sedermi di fianco a mia moglie. Che cosa sta succedendo al mio paese?».
Rimsha Masih, ragazzina cristiana accusata di blasfemia in Pakistan e liberata, e il padre Mizrak hanno rilasciato dichiarazioni. Rimsha: «Sono spaventata». Il padre: «Cristo ci ha portato la salvezza».
La bambini pakistana è stata rilasciata dietro cauzione di mezzo milione di rupie. Il suo accusatore arrestato avrebbe detto: «Sapete che è l'unico modo per espellere i cristiani da quest'area»
Il caso della giovane cristiana riapre il dibattito sulla legge anti-blasfemia. «È applicata in modo abusivo». Anche il Consiglio degli Ulema ha le idee chiare. Ma c'è paura di nuovi attacchi.
Un'importante guida islamica del Pakistan ha indetto una conferenza stampa per difendere la piccola Rimsha Masih, cristiana minorenne accusata di blasfemia: «La accusano per rubare le proprietà dei cristiani».
Per la Conferenza episcopale pakistana quello della blasfemia è un problema di educazione. Presentato al governo un rapporto: «Nel 2012, in 22 libri di testo si riscontrano 55 capitoli che istigano all'odio contro i cristiani».
"Il caso di Rimsha è stato manipolato". Peter Jacob, attivista per i diritti umani, si pronuncia sulla vicenda della bambina disabile pakistana accusata di blasfemia
L'avvocato dell'uomo che ha accusato di blasfemia la cristiana pakistana di 14 anni dichiara: «La ragazza è colpevole. Se lo Stato interferisce con il tribunale, allora la gente si farà giustizia da sola».