Le proteste universitarie in Occidente raccolgono il plauso di Foad Izadi, noto docente di Teheran. Alla Statale di Milano si rimandano convegni su Israele, ad Harvard si prega verso la Mecca
Abnousse Shalmani, scrittrice francese di origini iraniane, denuncia l'ingenuità degli universitari che manifestano in tutto il mondo: «Hamas ha compiuto un massacro, non un atto di resistenza. Le proteste flirtano con chi festeggia per la morte degli ebrei»
Nel sud della Striscia i potenti clan «mettono le mani praticamente su tutti gli aiuti», dichiarano profughi palestinesi a Tempi. Tra usura e tangenti, «anche per mangiare bisogna indebitarsi»
Se l'odio verso Israele da parte degli abitanti della Striscia resta invariato, cresce il risentimento verso i terroristi islamici: «Dovevano proteggere la popolazione. Vogliamo tornare a vivere come esseri umani»
«Smettiamola di vederli come i ragazzi del Mc Donald's: agli assalitori del 25 aprile non importa di Gaza, odiano gli ebrei e l’Occidente. E in questo clima diventano più pericolosi». Parla Mario Furlan, che con i suoi City Angels ha protetto il corteo a Milano
Mentre i neo tromboni come Scurati ci ammorbano con le loro scemenze, riemergono a sinistra i germi di una cultura che vuole impedire agli altri di manifestare, parlare, esistere. Rassegna ragionata dal web
Intervista alla docente araba, cristiana e israeliana Totry-Jubran: «Israele ha diritto di difendersi, ma a Gaza è andato ben oltre. Due popoli e due Stati? Soluzione difficile. Nessuno si fida dell’altro»
Israele è pronta a invadere la città del sud della Striscia dove si nascondono quattro brigate di Hamas. Con oltre un milione di palestinesi rifugiati, si rischia un massacro. I piani di Tel Aviv, sorda a ogni allarme
La palestinese di 23 anni è stata portata via da 15 soldati e rinchiusa in detenzione amministrativa senza sapere perché. La Chiesa protesta. «Potete immaginarvi quanto siano vulnerabili le nostre vite sotto una simile occupazione?»
Reportage da Maale Adumin, una delle "colonie" più grandi nei Territori palestinesi, tra start up avveniristiche e una quotidiana guerra a bassa intensità. «Abbiamo paura, ma non ce ne andremo»