Dopo la Primavera araba Egitto e Tunisia, guidati dagli islamisti, sono passati a difendere Hamas. La Turchia non ha dimenticato i nove attivisti uccisi sulla Mavi Marmara e il Qatar persegue i suoi progetti di egemonia in Medio Oriente.
Fondazione Oasis, fondata dall'arcivescovo di Milano Angelo Scola, ha organizzato ieri sera l'incontro “Religione, società plurale e bene comune”. Cronaca.
Milizie rivali semi-legali si contendono il centro di Tripoli. La polizia, impotente, non interviene. Mercoledì è stato nominato il nuovo governo libico ma a Bengasi, e non solo, comandano ancora truppe irregolari.
Il governo propone tra i comuni cittadini una colletta di armi per equipaggiare l'esercito. A Bengasi consegnati 730 fucili, 200 granate, 200 mine anti uomo, 20 mila munizioni e un carro armato.
Daniele Raineri, dalla Siria, racconta sul Foglio la guerra interna tra ribelli islamici e guerriglieri jihadisti, legati ad Al Qaeda. Tutti contro Assad e, spesso, contro i cristiani.
L'articolo 36 della Costituzione che dovrebbe essere approvata in Egitto recita: «Le donne hanno uguali diritti rispetto agli uomini, in accordo con i precetti della tradizione islamica». La libertà delle donne è a rischio.
Inizia domani il processo ad Albert Saber, egiziano arrestato il 13 settembre scorso ed accusato di blasfemia. Associazioni per i diritti umani affermano che la polizia l'ha arrestato senza mandato e picchiato.
Intervista al direttore del Tripoli Post Said Laswad, che commenta la difficile situazione del paese: «Il Consiglio nazionale transitorio non ha fatto niente per fermare le bande armate, il nuovo governo riporterà la legge».
Durante il regime di Mubarak, nel 2007, Amer fu condannato a un anno per avere insultato il rais. Il cristiano copto Kamel invece ne ha presi due per insulti a Morsi. Avvocato: «Tutto questo mi spaventa».
Ahmed Abdallah è stato denunciato in Egitto per aver bruciato la Bibbia durante l'assalto all'ambasciata Usa del Cairo. Si è difeso così: «Il cristianesimo è pagano e blasfemo».