L'inviato in Siria di Repubblica racconta la vita dei cristiani: «Sta prendendo corpo il più cupo dei nostri presagi, i ribelli gridano: "Alawiya 'a tabut, Masihiyya 'a Beirut". Cioè "gli Alawiti alla tomba, i Cristiani a Beirut"».
Intervista a p. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana: «Vogliono introdurre le leggi islamiche. Dopo un mese Morsi ha dimostrato di essere incapace».
La Primavera araba ha inizio il 17 dicembre 2010, in Tunisia, e da allora si è estesa in Egitto, Libia, Bahrein, Yemen, Marocco, Algeria, Giordania e Siria. «Nata dall'anelito al cambiamento dei giovani, i fondamentalisti islamici hanno poi preso il sopravvento».
I seggi saranno aperti dalle 8 alle 20 per eleggere l'Assemblea costituente. Prevista la vittoria dei Fratelli Musulmani libici. Ma la Cirenaica è in subbuglio e le bande armate seminano ancora il terrore.
Naglaa Ali Mahmoud, moglie di Mohamed Morsi, neoeletto presidente dell'Egitto, starà al fianco del marito ma «conscia dei suoi limiti». Primavera araba non significa emancipazione femminile.
Tunisia, Egitto, Libia, Yemen, Siria: la Primavera araba ha portato dappertutto instabilità e gruppi islamisti al potere. La situazione paese per paese.
Sharia, ruolo dello stato, libertà di religione e di coscienza sono i temi trattati a Tunisi, dove ha luogo l'incontro promosso dalla Fondazione Oasis di Angelo Scola
Il portavoce della Chiesa cattolica, p. Rafic Greiche, a tempi.it: «La sentenza che ha dissolto il Parlamento è giusta». Ma in tanti sono preoccupati: «È un colpo di Stato militare».
Dopo gli attacchi terroristici che hanno causato la morte di almeno 55 persone a Damasco, è duro il giudizio del vicario apostolico di Aleppo Giuseppe Nazzaro: «È colpa dell'Occidente, che però non capisce».