pubblicità
Nel cinquantennio della prima metà del Novecento la pubblicità – che noi conosciamo oggi come insistente, subdola, a volte anche stupida, salvo rari casi di colpi di genio – aveva un sapore ancora educato e discreto, si faceva forte di un linguaggio semplice destinato a un pubblico in gran parte analfabeta ma sinceramente desideroso di […]

«Grazie per il lavoro svolto, ma i suoi servizi non ci sono più utili». Anche le star possono ricevere lettere di licenziamento qualche volta, quando non sono più all’altezza di svolgere il duro compito di testimonial. Voi direte, che ci vuole a mettersi in posa e sorridere facendo finta che il prodotto che si sta […]

Vent'anni fa il famoso marchio mostrava il "lato b" di Donna Jordan, stretto in un paio di shorts, con la scritta: "Chi mi ama mi segua". La pubblicità, che fece scalpore, irritò molto anche Pier Paolo Pasolini. Ora, superati dalle campagne di Oliviero Toscani in trasgressione, i Jesus Jeans tornano puntando sull'ecosostenibilità

«Non si può prendere l’immagine di chiunque e sbatterla su un manifesto per realizzare una pubblicità commerciale. In questi casi si usa un testimonial, all’interno di paletti sanciti da contratti assolutamente puntuali e dettagliatissimi, qui è evidente che l’iter non è stato rispettato». Parla Alberto Contri, presidente di Fondazione pubblicità progresso
