Notizia shock: nel Regno Unito il sesso è un fatto biologico, le donne non vogliono condividere ricoveri e degenze con gli uomini e il popolo vuole toilette separate per maschi e per femmine, mica gender neutral
Cosa hanno in comune i “certificati di perdita” di un figlio e l’emendamento per la depenalizzazione dell’aborto dopo le 24 settimane? Chi decide se il nascituro è una persona. Due notizie dall’Inghilterra e il commento dell'Anscombe Bioethics Centre
L'intervento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio al convegno "Il suicidio dell’Occidente" tenutosi oggi nella Biblioteca del Senato. L'eugenetica, il caso Indi Gregory e la necessità di «aprire una crepa in un muro ideologico che appare intangibile»
Ora ai medici dell’Nhs tocca fare l’inventario degli organi dei malati e raccogliere i loro desiderata in materia di orientamento sessuale, pronomi, transizione. Una trovata «senza senso» da mezzo miliardo di sterline
Il Bambino Gesù la aspetta, il governo Meloni le ha dato la cittadinanza. Ma per i giudici inglesi la piccola deve fare la fine di Charlie, Alfie, Archie. La stessa che doveva fare Tafida, salvata dal "letale paternalismo" di Londra grazie all'alleanza genitori-medici italiani
Sullo Spectator un'estone che ha vissuto diciassette anni sotto l'Urss racconta le inquietanti analogie tra il regime comunista e il pensiero woke che non perdona chi ha idee non politicamente corrette
Il partito del premier Sunak dichiara guerra alle (dannose) assurdità che gli stessi conservatori hanno contribuito a costruire nel nome dell’“inclusività” e dei diritti trans
Il think tank Civitas rifà i conti (sbagliati) del governo britannico che ha imposto per legge il net zero entro il 2050: 5 trilioni di sterline sulle spalle delle famiglie. Ne vale la pena?
La storia della diciannovenne inglese «vigile e cosciente» che doveva fare la fine di Charlie Gard. E che per il solo desiderare di non essere staccata dai supporti vitali è stata zittita e giudicata incapace di prendere decisioni
Le conseguenze della Brexit, la crisi delle comunità protestanti e i cambiamenti demografici a Belfast spingono gli irlandesi del nord a non ritenere più un tabù l'unità con Dublino