Gli industriali si lamentano della distruzione giudiziaria dell'Ilva: «Quando cercavamo di spiegare che il disastro della fabbrica si sarebbe abbattuto su tutti, non siamo stati ascoltati»
Il decreto del governo sta per diventare legge. Ma fa acqua da tutte le parti. Perché ha una modesta dotazione e, soprattutto, come gli altri sei precedenti aggira il problema numero uno: le procure
Renzi si è impegnato per decreto al salvataggio dell'acciaieria, ma ci vogliono bei quattrini per ricapitalizzare un'azienda che ha 1,5 miliardi di debiti e il 75 per cento degli impianti sequestrati. Tanti da generare un sospetto
Siamo stati facili profeti quando abbiamo ricostruito le pazzesche vicende di questo tipico caso di “catastrofe italiana” indotta per via giudiziaria. Eppure una via di uscita che non sia il fallimento o la statalizzazione si può ancora trovare
La procura di Taranto ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli indagati per "disastro ambientale". Per l'epidemiologo dei tumori Diego Serraino «l’ideologia ha vinto sulle evidenze»
In due anni di folle conflitto tra politica e magistrati sono stati distrutti posti di lavoro e asset strategici per l’Italia. Intanto un’azienda privata è stata trasformata per decreto Letta in azienda parastatale
Stanziamenti, tre leggi ad hoc, l’ingaggio di due governi, della Suprema Corte e della Corte Costituzionale. Niente da fare. L'Ilva chiude e riapre l'Iri. I magistrati sono scatenati, Enrico Letta è imbelle
L'editoriale del Foglio: adesso che tocca ai giustizialisti tentare di «interpretare» le «telefonate degli amici», sarà evidente a tutti che le intercettazioni non dovrebbero mai essere usate come «corda per impiccare l'avversario»?
«Stiamo parlando di un danno economico quantificabile in miliardi di euro e migliaia di posti di lavoro persi». Intervista ad Antonio Gozzi presidente di Federacciai