L'Onu denuncia i crimini di guerra commessi in Siria. Anche i ribelli colpevoli, anche se in modo diverso. Intanto gli islamici abbandonano il regime siriano.
Bisogna rendere onore al giornale di Ezio Mauro. Sin dagli inizi della rivolta in Siria ha scritto che i cristiani correvano pericoli. E le atrocità non erano prerogativa di Assad.
L'inviato in Siria di Repubblica racconta la vita dei cristiani: «Sta prendendo corpo il più cupo dei nostri presagi, i ribelli gridano: "Alawiya 'a tabut, Masihiyya 'a Beirut". Cioè "gli Alawiti alla tomba, i Cristiani a Beirut"».
Massimo Introvigne annuncia gli aiuti dell'Italia alle organizzazioni che garantiscono i diritti dei cristiani e avverte: «Ad Aleppo è drammatico il rischio di violenze contro i cristiani».
I cristiani della Siria hanno chiesto aiuto e sostegno ad Aiuto alla Chiesa che soffre. Alcuni di loro testimoniano: «Per la prima volta in vita mia domenica ho celebrato la messa ascoltando il suono degli spari».
La Primavera araba ha inizio il 17 dicembre 2010, in Tunisia, e da allora si è estesa in Egitto, Libia, Bahrein, Yemen, Marocco, Algeria, Giordania e Siria. «Nata dall'anelito al cambiamento dei giovani, i fondamentalisti islamici hanno poi preso il sopravvento».
Ahmad Berro è scappato in Turchia all'inizio del mese e racconta lo stato dell'esercito di Assad: «Sanno che stanno uccidendo i loro stessi figli e nessun essere umano può uccidere i propri figli».