Un sottosegretario al governo sudanese aveva garantito che la donna in prigione a causa della sua fede sarebbe stata liberata. Ma poi il governo ha ritrattato tutto
Intervista ad Avvenire di Daniel Wani: «In carcere c'è anche mio figlio Martin, con altri minori. Ma la prigione non è un buon posto per un bambino di nemmeno due anni»
A denunciare la donna sono stati loro, e una organizzazione sudanese accusa: «Vogliono impossessarsi del suo negozio». Intanto la donna resta in carcere e presto potrebbe partorire
Padre Gheddo: di fronte al ritorno della violenza di stampo musulmano non ci servono le assurde giustificazioni politicamente corrette, ma la sincerità di Benedetto XVI a Ratisbona e in Camerun
Per l'avvocato della donna, «la legge impedisce di eseguire la sentenza prima che il bambino nasca e venga allattato dalla madre per due anni. Faremo ricorso»
Meriam Yahia Ibrahim è stata condannata ingiustamente l'11 maggio per apostasia. Per salvarsi avrebbe dovuto convertirsi all'islam, ma lei, madre di un figlio e incinta di otto mesi, ha rifiutato